“Non limitatevi soltanto a ricordarvi della vostra patria, ovunque andiate e qualsiasi cosa facciate, siate i migliori”. L’appello, rivolto dal palco del teatro di Acqui dove stava ricevendo il premio dell’Acqui Storia per la sezione dei romanzi, è stato rivolto dal vincitore armeno ai suoi connazionali della diaspora. Ma potrebbe, e dovrebbe, essere rivolto a tutti coloro che si sentono stranieri in patria, esuli nella propria terra, emarginati ingiustamente. Siate i migliori. Sia che spazziate le strade sia che siate impegnati a salvare una vita con un’operazione di alta chirurgia. Siate i migliori quando insegnate e quando avvitate un bullone, quando risolvete un’equazione o quando correte su una pista d’atletica, quando cantate o quando dipingete. “Non basta essere bravi, occorre essere i migliori”, avvertiva Mussolini poco meno di 100 anni or sono. Ma i nostalgici di oggi devono essersela dimenticata, quella frase. Meglio la retorica dell’aratro e della spada, della pecora e del leone. La retorica non è mai il modo corretto per essere i migliori. Ed i risultati si vedono. Il povero Carlo Sburlati, deus ex machina del Premio Acqui, fatica ogni anno di più per individuare – al di fuori dei premi letterari dove la scelta è legata alla qualità dei testi – candidati idonei ad essere individuati come “testimoni del tempo” e che non siano espressione dei soliti carrozzoni politicamente corretti. Quest’anno c’è stato spazio per Berruti, per Cristicchi. Ma poi? Un’Italia in crisi spirituale, etica, morale, oltre che economica, quali personaggi può proporre? Le renzine? Barbara D’Urso zerbinata di fronte al burattino nullista? Sportivi dopati? Scrittori della Holden di Baricco, Farinetti & C? Dove sono i migliori? Dove sono quelli almeno decenti? E dove sono gli amministratori locali che, in teoria, dovrebbero rappresentare un’alternativa al burattino? Perché un solo Comune in Italia riesce ad organizzare una manifestazione culturale non allineata e che ha conquistato prestigio internazionale? Cosa fanno i sindaci, i presidenti delle Regioni del resto d’Italia? Tranquilli: tra due anni la maggioranza cambierà anche ad Acqui e la nuova politica verrà allineata al nulla del burattino. Bene per lui e, soprattutto, per tutti gli amministratori del centrodestra o di una sedicente destra, nonché della Lega: non ci sarà più un fastidioso confronto con chi riesce a fare mentre gli altri restano a guardare.
Articoli correlati
Pensieri in Libertà
ITALIA SEMPRE PEGGIO, MA IL BURATTINAIO NON SE NE VA
Ultimi tra i Paesi del G7. Ma solo perché si evita di prendere in considerazione gruppi più estesi. In tal caso saremmo ultimi non tra 7 ma tra 8, tra 10, tra 20. Ed i […]
Politica
Lanutti (M5S): "Su Carige nessuna vergogna. Renzi e Boschi si dovrebbero vergognare"
9 Gennaio 2019
redazione
Politica
Commenti disabilitati su Lanutti (M5S): "Su Carige nessuna vergogna. Renzi e Boschi si dovrebbero vergognare"
Elio Lannutti, Senatore del M5S, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta da Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano. Riguardo il salvataggio di […]

Politica
Flat Tax, Meloni risponde a Renzi: "Non vorrei dare un dispiacere a chi ama occuparsi solo dei ricconi"
22 Gennaio 2018
redazione
Politica
Commenti disabilitati su Flat Tax, Meloni risponde a Renzi: "Non vorrei dare un dispiacere a chi ama occuparsi solo dei ricconi"
“Ma il Matteo Renzi che dice che la Flat Tax (tassa piatta) per gli italiani favorisce i ricchi è lo stesso Matteo Renzi che ha introdotto la Flat Tax di 100 mila euro l’anno (e […]
Commenta per primo