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Pensieri in Libertà

Buttafuoco testimone del tempo, ma divisivo

Una scelta coraggiosa, quella del premio Acqui Storia che quest’anno ha assegnato il riconoscimento di Testimone del Tempo ad un personaggio scomodo come Pietrangelo Buttafuoco. Certo non sono comodi neppure scrittori come Cardini (medievista e direttore del think tank Il Nodo di Gordio) ed Isotta (musicologo odiato dai benpensanti di regime) che hanno vinto la sezione per la storia divulgativa, ma Buttafuoco appare quanto mai “divisivo”, secondo la definizione degli intellettuali politicamente corretti e linguisticamente perniciosi. Infatti, tanto per alzare il livello della polemica, nel giro di un paio di giorni Buttafuoco ha festeggiato il premio aprendo nuovi fronti di scontro. Sulle destre, spiegando che per battere il parolaio bugiardissimo occorrerebbe uno schema ricalcato su quello del primo successo del centrodestra. Dunque Salvini leader al Nord, la De Girolamo al Sud e Marchini al centro a federare l’alleanza. A molti e’ parsa una pura e semplice provocazione. Perché l’entusiasmo nei confronti del ricco rampollo romano trasformato in federatore e’ piuttosto scarso. E sulla De Girolamo i dubbi non mancano, dalla scelta del marito Pd al linguaggio che ricorda la signorilità della    Floriani Mussolini. Magari Buttafuoco spiegherà proprio ad Acqui queste sue passioni. Più logico e coerente, ma non per questo meno spiazzante, il suo intervento su immigrazione ed Islam. Buttafuoco polemizza con le destre che si spaventano, che reagiscono istericamente di fronte all’invasione, che sono terrorizzate all’idea di perdere la propria identità. Ma quale identità, si chiede giustamente Buttafuoco. Quella del capitalismo selvaggio imposto dagli USA ed a cui si sono abbeverati gli europei? Quella che ha cancellato le radici, le tradizioni, il senso stesso dell’Europa? In fondo e’ la stessa analisi di Houellebecq nel libro Sottomissione. Buttafuoco spiega che, con gli invasori, arriverà una nuova luce ad illuminare l’Europa e l’Italia. Ovviamente la luce dell’Islam, anche se lui aggiunge anche buddisti e induisti, tanto per non sembrare di parte. In fondo e’ la logica, facile facile, del portone che si apre quando si chiude una porta. Ma la dotta analisi si scontra con una realtà molto più banale e molto meno dotta. Tra le centinaia di migliaia di invasori, i dotti portatori di luce non sono moltissimi. Sono proprio pochi. Quando va bene, la maggioranza di chi arriva porta solo braccia, porta bocche da sfamare, corpi da curare. Quando va male porta anche delinquenza, spaccio, fancazzismo da mantenere. Arriva anche la luce, ma sono solo lame di luce, non una illuminazione collettiva. Un motivo di più per ascoltare Buttafuoco ad Acqui, il 17 ottobre.

Augusto Grandi