Società

Vent'anni fa la romantica indipendenza della Padania

Noi, popoli della Padania, solennemente proclamiamo: la Padania è una Repubblica federale indipendente e sovrana. Noi offriamo, gli uni agli altri, a scambievole pegno, le nostre vite, le nostre fortune e il nostro sacro onore”. Furono queste le parole pronunciate dall’allora Segretario della Lega Nord, Umberto Bossi, il 15 settembre del 1996. Da allora i tempi sono cambiati e il sogno indipendentista, che spaventò la politica della fine della Prima Repubblica, è ormai un antico ricordo.
La scalata di Matteo Salvini sino al vertice del Carroccio ha sdenaturato gli obiettivi che si era posta la Lega Nord alla fine degli anni ’80. Le esperienze di governo e il federalismo introdotto in Italia hanno lentamente ammorbidito il sogno che sembrava essersi realizzato in quel 15 settembre di vent’anni fa.
Quella Lega Nord riuscì a portare nelle piazze quasi 5 milioni di persone in un incostituzionale “referendum per l’Indipendenza della Padania” che si tenne nel maggio del 1997. “Volete Voi che la Padania diventi una Repubblica Federale indipendente e sovrana?”,  il risultato fu del 97% di consenso.
Ma cosa rimane di quel 15 settembre del 1997? Ormai nulla. La Lega Nord si sta identificando in un partito di Destra, proprio quell’ideologia che negli anni ’90 aveva portato Umberto Bossi alla celebre espressione “Mai con i fascisti”. Le promesse in tal senso, almeno all’inizio, erano state mantenute. Nel 1994 il primo governo di centrodestra nella storia della Repubblica fu costretto a dimettersi a causa delle scelte del Senatur, che non vedeva positivamente la partecipazione del MSI, partito allora neofascista, nella compagine di Governo.
Una situazione anomala se si pensa alla Lega Nord di oggi. Del resto i tempi sono cambiati. La crisi della destra storica in Italia, iniziata con la nascita del PdL e poi proseguita con la creazione di partiti con ai vertici “ras” che vengono troppo spesso vanamente glorificati, ha permesso la sdenaturazione del Carroccio in un partito “acchiappa-voti”. Rimangono ormai solamente i video, girati dai militanti, che riprendono quel discorso fatto a Venezia nel 1996 da Umberto Bossi e sopratutto le riprese del tentato Golpe ad opera dei Serenissimi nel capoluogo veneto l’anno successivo. All’epoca ci fu il sospetto iniziale che l’ispirazione del gesto fosse venuta dalla Lega Nord o da ambienti contigui. Il leader della Lega Nord, Umberto Bossi smentì immediatamente adombrando il sospetto di un tentativo di coinvolgimento da parte dei servizi segreti italiani, con lo scopo probabile di impedire la imminente proclamazione della Padania. Smentirono anche gli altri movimenti autonomisti. Era però un romantico clima che oggi, piacciano o no le idee della Lega Nord, è ormai scomparso assieme a Umberto Bossi.

Secolo Trentino