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Editoriali

Chi vota male e' un ignorante. La censura culturale in Italia

Bisognerà cambiare nome alla Busiarda, la definizione che i torinesi hanno affibbiato a La Stampa. Non che il quotidiano abbia smesso di raccontare balle, ma alle bugie si è ora sovrapposta la rabbia. La sconfitta di Clinton ed il trionfo di Trump erano stati negati sino all’ultimo. D’altronde gli inviati e gli opinionisti vivevano tra ricchi politicamente corretti e non potevano comprendere la frustrazione crescente tra chi si impoveriva per garantire l’arricchimento dell’oligarchia. Ma almeno a posteriori si poteva pretendere una valutazione meno faziosa. Invece niente. Ed oggi in prima pagina Gramellini, la spalla di Fazio, spiega che la vittoria di Trump e’ la vittoria degli ignoranti. Quelli che si sono ribellati alla guida della cultura. Rappresentata, evidentemente, dagli stessi Fazio e Gramellini, dalle star di Hollywood e da cantanti in declino che promettono sesso orale in cambio di voti a Clinton. Eh sì, proprio un grande livello culturale. Proprio la guida imperdibile non solo per gli Stati Uniti ma anche per l’umanità intera. E dopo aver incassato lo sberlone del voto per Trump, i sedicenti intellettuali politicamente corretti hanno ripreso il loro insopportabile atteggiamento.
La democrazia e’ un pericolo se si affida al suffragio universale, non si può lasciare che gli analfabeti funzionali votino come i Saviano di turno, il voto di Formigli deve valere almeno 100 voti di un operaio (bisognerà mandare al rogo ogni copia del film “La classe operaia va in paradiso” e sostituirla con un nuovo film, da finanziare con soldi pubblici, dal titolo “Solo gli intellettuali di servizio vanno in paradiso e con la benedizione di monsu Bergoglio). I titoli dei quotidiani strillano che “gli americani” scendono in piazza contro Trump e per protestare contro la sua elezione.
“Gli” americani? In realtà si scopre che sono 4 gatti, ma i giornali italiani cercano di trasformarli nella maggioranza. Come per il voto. Ma sono quelli acculturati, quelli che hanno studiato. Quelli che hanno provocato la povertà di tutti gli altri, ma questo è un dettaglio. L’importante è chiarire che chi vota contro il sistema è un ignorante, un analfabeta funzionale. Tanto per anticipare eventuali sconfitte alle presidenziali austriache o al referendum italiano

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