Vi è ancora molta confusione su quanto stia effettivamente accadendo ad Aleppo. Alcune fonti – quali Unicef – affermano che vi siano ancora 4 mila bambini intrappolati ad Aleppo Est e rischiano di morire. Andrea Iacomini – portavoce dell’ONG in Italia – ha in merito affermato: “Sono in quel che resta della città, molti sono orfani e senza famiglia, hanno bisogno di aiuto immediato o rischiano la morte”. Mentre l’evacuazione continua, “notizie non confermate riportano anche di bambini e civili morti sui bus a causa del sovraffollamento: un fatto orribile. Occorre vigilare perché certi fatti, se confermati, non si verifichino, sarebbe paradossale, disumano”. Si ricorda che i bus sono forniti dal regime siriano di Assad con la collaborazione del Governo russo.
Intanto emergono anche storie diverse da quelle riportate solitamente dai media, storie di bufale mediatiche. Basti pensare alla storia di Bana, la piccola di 7 anni che senza sapere l’inglese twittava egregiamente da Aleppo, oppure alla bimba con il vestitino bianco, sporco di sangue e che tiene in mano un orsacchiotto. Dietro di lei le macerie, presumibilmente causate dai bombardamenti. L’immagine era stata pensata per suscitare pietà e commozione proprio nei giorni in cui l’esercito siriano liberava Aleppo dagli jihadisti. Peccato che il set sia stato allestito in Egitto.
La bufala è stata scoperta dalle autorità egiziane che hanno fermato cinque persone mentre erano occupate a produrre immagini da spacciare come foto scattate nel teatro di guerra di Aleppo. La troupe arrestata è composta da cinque abitanti di Port Said fermati mentre fotografavano la piccola 12enne Ragd che stringeva l’orsacchiotto. Il sangue sul vestitino? Ovviamente era vernice.
Altro esempio è quello dei molti dei messaggi spacciati come “ultime comunicazioni” da Aleppo si sono rivelati appelli di jihadisti o di foreign fighters che fornivano appositamente un’ampia disinformazione mondiale.
La situazione in Siria non rimane certamente rosea, la guerra con le sue vittime è una costante realtà. Intanto il legittimo governo di Assad ha organizzato un’apposita festa di natale tra le vie di Aleppo. Certamente una trovata propagandistica, ma almeno una decisione che cerca di alleviare le sofferenze di una popolazione vittima di una guerra inutile e ingiusta.