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Italo Balbo, il patriota apprezzato in tutto il mondo ma non in Italia

Qualche tempo fa aveva creato diverso scalpore la decisione dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) di denunciare Giorgia Meloni per il reato di apologia di Fascismo. La presidente di Fratelli d’Italia sarebbe stata colpevole di aver intitolato ad Italo Balbo una via di Atreju, l’annuale incontro giovanile di Roma.

Italo Balbo è stato un politico, generale e aviatore italiano, nato in provincia di Ferrara nel 1896 e deceduto a Tobruch in Libia nel 1940 dove era stato nominato governatore da Benito Mussolini.Italo Balbo nel corso della sua vita divenne famoso in tutto il mondo per aver personalmente organizzato ed effettuato diverse operazioni aeree, su tutte spiccano le transvolate oceaniche del 1931 e del 1934 verso Brasile e Stati Uniti. Queste operazioni aeree gli valsero svariati riconoscimenti tra cui: la copertina del Time del 26 giugno 1933, l’intitolazione di una Avenue nelle prossimità del lago Michigan negli Stati Uniti e la nomina ufficiale da parte della tribù Sioux al titolo di “Grande Capo Indiano” con il nome di Capo Aquila Volante.

Oltre alle sue imprese aeree nel corso della sua vita Italo Balbo si è distinto per essere stato un grande patriota italiano: già nel 1911 ad appena quindici anni, Balbo tentò inutilmente di unirsi alle milizie di Ricciotti Garibaldi (figlio di Giuseppe e Anita) che si apprestavano ad intervenire in Albania per liberarla dal controllo Ottomano.

Dimostrata fin dalla tenera età la sua indole ribelle e lo smisurato amore per l’Italia, nel 1917 Italo Balbo prestò servizio nel battaglione alpino “Val di Fella” e nel 1918 al comando del battaglione “Pieve di Cadore”, partecipò all’offensiva sul monte Grappa che liberò la città di Feltre, guadagnandosi tre medaglie al valor militare.

Terminato il primo conflitto mondiale Italo Balbo aderì al Partito Nazionale Fascista, divenendone in breve tempo una figura di riferimento, apprezzato per le sue qualità morali e per il suo impegno nel difendere le cooperative contadine emiliane e venete dagli abusi perpetrati a loro carico dalle leghe socialiste. A seguito della sua ascesa nel partito venne nominato da Mussolini “quadriumviro” e prese parte alla marcia su Roma; anche in quella occasione Balbo si distinse per la sua caratura morale vietando alle sue truppe di assaltare la prefettura di Firenze e lasciando che si svolgesse la manifestazione in onore di Armando Diaz prevista per quel giorno.
Tra il 1930 e il 1940 divenne dapprima membro del Gran Consiglio del Fascismo e successivamente sottosegretario di stato all’aviazione, contribuendo in maniera sensibile a dare lustro ad un ministero che fino a quel momento era stato ai margini dello stato. Tra le sue prime azioni come sottosegretario ci furono: la riqualifica della Regia Aeronautica, la fondazione della “città dell’aria” a Guidonia dove sorse anche un moderno centro di ricerca per l’ingegneria aeronautica e la costituzione della scuola alta velocità, sorta sulle ceneri dell’antico idroscalo privato di Gabriele D’Annunzio a Desenzano del Garda.

I grandi risultati ottenuti da Balbo non fecero altro che far aumentare l’affetto e la stima del popolo italiano nei suoi confronti, Mussolini preoccupato che l’aviatore potesse mirare a sostituirlo decise di inviarlo in Libia come governatore con il compito di procedere ad una nuova organizzazione territoriale delle colonie.
Come governatore Balbo si fece promotore di svariate iniziative, creò l’ETAL (Ente Turistico Alberghiero della Libia), avviò importanti progetti per la creazione di opere pubbliche e sviluppo della rete stradale e fece chiudere (contro il volere di Mussolini) ben cinque campi di concentramento italiani che stavano opprimendo la popolazione locale.

Fu proprio in Libia che il 28 giugno 1940 Italo Balbo perdette la vita, di ritorno da un’operazione il suo aereo fu vittima di un incidente che costò la vita all’intero equipaggio. Gli immediati soccorsi nulla poterono se non decretare la scomparsa di uno dei più grandi uomini che il ‘900 italiano abbia avuto.

Da questa breve biografia dell’aviatore italiano si può evincere come le critiche mosse a Giorgia Meloni circa l’assegnazione di una via a Balbo, non siano altro che sterili polemicheUn uomo del valore di Italo Balbo, la cui grandezza è stata più volte riconosciuta in tutto il mondo, non può essere dimenticato solamente perché era affiliato ad un partito politico ormai divenuto “scomodo”.


Quando si critica la figura di una persona come Italo Balbo, bisognerebbe non considerare solamente la figura politica che ha rappresentato, ma guardare piuttosto all’uomo che è stato. Un uomo con dei valori identitari molto forti che l’hanno portato a dedicare l’intera vita all’Italia, un uomo che è arrivato fino a scontrarsi con i poteri forti pur di far valere i suoi personali valori umanitari e civili.
Sembra incredibile che possa essere nata una polemica così sterile intorno ad una figura invidiataci da tutto il mondo come quella di Italo Balbo. Bisognerebbe ricordarsi più spesso che prima delle cariche istituzionali e dei colori politici vengono le persone, e che infangare la memoria di veri patrioti italiani solo per il colore della bandiera a cui hanno fatto riferimento è uno degli errori più grandi che si possano commettere.
Carlo Alberto Ribaudo