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Degasperi (M5S) potenzia gli asili nido del Trentino

“Sono molto soddisfatto che il Consiglio Provinciale abbia approvato la mozione del M5S sugli asili nido comunali. La nostra Provincia ha bisogno di potenziare sempre di più questi servizi a favore delle famiglie, specie in un momento storico nel quale purtroppo le esigenze lavorative impongono spesso alle madri di dover riprendere a lavorare subito dopo la maternità”.

Sono state queste le parole pronunciate dal consigliere del M5S Filippo Degasperi in merito all’approvazione della mozione – di cui è stato primo firmatario – che prevede – tra vari punti – la creazione di un sistema di servizi socio-educativi pubblici alla prima infanzia che non si adagi sulla situazione attuale ma tenda al miglioramento costante sia in termini di qualità che di copertura del territorio. La mozione è stata approvata all’unanimità con i complimenti anche del Presidente della Provincia Autonoma di Trento, Ugo Rossi. 

Degasperi in merito ha poi spiegato che “In pratica abbiamo impegnato la Giunta a presentare un rapporto sullo stato degli asili nido trentini, a verificare nel dettaglio la situazione in Valle dei Laghi, dove la questione è molto sentita da parte delle giovani famiglie e soprattutto a garantire servizi socio-educativi pubblici della prima infanzia in miglioramento costante e che coprano tutto il territorio. Per il M5S la scuola pubblica rimane un valore”.

L’iniziativa era sorta all’indomani dell’indagine condotta da Frizzera e Zanutto sulla situazione delle famiglie, un’indagine che aveva evidenziato che sono in particolar modo le madri ad occuparsi del trasporto a scuola (68% contro il 7% dei padri), delle attività sportive (67% delle madri contro il 17% dei padri), delle attività estive (75% contro l’11% dei padri), del supporto per i compiti (70% delle madri contro il 10% dei padri) e così via parlando di tempo libero e accompagnamento in villeggiatura. Anche in relazione alle scelte lavorative, il rapporto aveva mostrato che sulla cura dei figli vi erano conseguenze molto diverse tra i genitori: “le differenze emergono ad esempio sull’utilizzo dei congedi parentali con le madri che mostrano di essersi maggiormente sacrificate avendo chiesto il congedo parentale facoltativo nel 47% dei casi (contro il 4% dei padri)”. Il 17% delle madri (contro l’1% dei padri) arriva a lasciare direttamente il lavoro licenziandosi.

 

Secolo Trentino