La Francia cambia verso. Cancellato il duopolio socialisti e falsi neogollisti, la sfida per il ballottaggio si giocherà tra Macron, emblema della speculazione finanziaria internazionale, e Marine Le Pen, simbolo di un populismo che è ormai trasversale e che incarna il tentativo di difesa del popolo dagli attacchi di un potere sempre più opprimente. Si può scommettere, senza troppi rischi, su un successo di Macron al secondo turno. Perché è vero che i francesi sono meno abituati degli italiani alla servitù nei confronti del potere, ma non sono così liberi da poter sovvertire un percorso già segnato. Vincerà l’uomo dei Rotschild, i servi di tutta Europa festeggeranno. E la disinformazione italiana, con il placet di Berlu, spiegherà che il populismo è finito e che la guida di ogni Paese deve essere affidata ai moderati. Cioè a quei cialtroni che hanno svenduto i popoli agli euroburocrati, agli eurospeculatori. Fantastico. Proseguiamo sulla strada dell’annientamento delle identità, della dignità del lavoro, del diritto ad un’esistenza decorosa. Proseguiamo nel processo di ripristino della servitù della gleba e della schiavitù. Riduciamo i salari, cancelliamo la possibilità di avere luoghi di lavoro vivibili. Condanniamo gli anziani ad una rapida eutanasia per non pesare sui bilanci, trasformiamo i giovani in masse amorfe, disposte a tutto pur di sopravvivere senza sogni e senza speranze. D’altronde anche la Francia che ha premiato il candidato della sinistra populista, Mélenchon, con poco meno del 20% dei consensi, ha subito reagito come il cane di Pavolv di fronte al successo di Marine Le Pen. Invece di comprendere che il popolo si difende con il sostegno a Marine, nel secondo turno, per evitare il trionfo degli speculatori, la sinistra è già scesa in strada in nome di un patetico antifascismo in salsa transalpina. La gauche caviar, forte del controllo dei mezzi di informazione, spinge la protesta contro chi difende il popolo e sostiene la finanza internazionale che permetterà ai Rotschild di controllare la presidenza della repubblica. A Marine Le Pen resterà la possibilità di un buon risultato alle elezioni politiche di giugno, per frenare in parlamento le politiche di sfruttamento che imporrà Macron.
Augusto Grandi