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Il parà della Folgore che insegna cosa sia il valore ai giovani

Certi valori o ce li hai o non ce li hai” ripete sempre Gianfranco Paglia, il tenente Colonnello della Brigata Folgore premiato con la medaglia d’oro al Valor Militare, quando nelle scuole, attraverso conferenze e incontri, ripete ai giovani cosa sia il valore e l’attaccamento al proprio Paese.

Una vita dedicata alla patria quella di Paglia, sempre alla ricerca del giusto valore etico, da raggiungere e poi trasmettere attraverso pochi – ma buoni – punti di riferimento. E proprio la patria “può essere un punto comune da cui ripartire”, citando una sua dichiarazione rilasciata non molto tempo fa in una intervista sulla sua vita fatta di ideologie e punti fermi, ma anche di sacrifici immensi.

Nato il 17 luglio del 1970, frequentò con successo la Scuola allievi ufficiali di complemento di Cesano e in seguito il corso paracadutisti. Fu così assegnato al 183° Reggimento paracadutisti “Nembo” della Brigata paracadutisti Folgore e in poco tempo divenne sottotenente, venendo mandato in missione a Mogadiscio, in Somalia. Proprio nella missione in Somalia si fece fautore di gesta eroiche: in una missione di soccorso ai feriti, il reparto del sottotenente fu oggetto di spari da parte di cecchini mescolati fra i civili e Paglia, nonostante fosse stato gravemente ferito alla colonna vertebrale, continuò nella sua missione restando sul campo di combattimento fino alla fine dello scontro tra le truppe italiane e i ribelli somali. Quel giorno persero la vita tre soldati e furono feriti in trentasei.

In quella battaglia oltre all’uso delle gambe il sottotenente della Folgore perse anche i suoi tre fratelli: “un dolore che mi porterò dentro per tutta la vita”, così come dichiarò il giorno del 24° anniversario della Battaglia del Pastificio.
Certo, non era la prima missione ONU alla quale l’Italia partecipava: dieci anni prima era stata la volta del Libano e poi, negli anni sessanta, quella del Congo. Entrambi conflitti che hanno insanguinato Medio Oriente e Africa, coinvolgendo spesso e volentieri anche i nostri migliori militari e reggimenti, andati perlopiù persi nella memoria.

In un momento storico così delicato, in cui le nuove generazioni spesso e volentieri si trovano a non avere più stimoli e sani punti di riferimento, proprio storie come questa dovrebbero essere prese a modello. E proprio di questo oggi si occupa Gianfranco Paglia in qualità di consigliere del Ministro della Difesa: trasmettere, attraverso conferenze negli istituti tecnici superiori di tutta Italia, il rispetto e l’ammirazione per i valori cui le Forze Armate si ispirano e per coloro che con l’uniforme, oggi come in passato, li testimoniano.

di Giuseppe Papalia

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Riguardo l'autore

giuseppepapalia

Classe 1993. Giornalista pubblicista, consulente di comunicazione per i deputati al Parlamento europeo, corrispondente da Bruxelles. Una laurea in scienze della comunicazione e una magistrale in giornalismo con indirizzo “relazioni pubbliche” all'Università degli studi di Verona. Ha collaborato con alcuni giornali locali, riviste di settore e per alcune emittenti televisive dalle istituzioni europee a Bruxelles e Strasburgo. Con TotalEU Production dal 2019, ho collaborato in qualità di social media manager e consulente di comunicazione politica.