“Non sono stato tenero con l’on. M.E. Boschi, a mio avviso vero disonore di questa legislatura, mentitrice seriale, insensibile ai doveri istituzionali discendenti dai ruoli ricoperti. Ma attribuire a lei responsabilità specifiche sul crack di Banca Etruria, è come attribuire al vescovo di Arezzo la responsabilità diretta circa gli scandali orrendi di sesso e pedofilia che da anni travagliano la Chiesa anche dalle nostre parti”. Ad affermarlo, attraverso una nota stampa, l’On. Maurizio Bianconi.
“E poi – prosegue – ritenere che la Boschi o il suo babbo (le cui responsabilità in funzione delle cariche ricoperte e di quanto commesso o omesso rimangono al vaglio dei giudici) siano direttamente colpevoli del disdoro che ha investito Arezzo (peraltro non nuova a sputtanamenti semiplanetari), e per questo pensare di chiamarli in giudizio per il ristoro dei danni, sembra più vicino a un episodio di ‘Scherzi a parte’ che alla realtà.
“Mi domando – si continua a leggere – se crei più’ danno ed imbarazzo alla città un sindaco, peraltro professore, ottimo ingegnere, figlio di avvocato e per di più attempato che si attarda in simili esternazioni, piuttosto che le asserite responsabilità boschiane sul fallimento di Banca Etruria”.
“Ciò detto, riaffermo quanto già espresso in Parlamento: la Boschi resta un pericolo pubblico, per l’Italia, per la democrazia, per la verità. Ma questa è un’altra storia”, ha infine concluso Bianconi.