È passata una settimana dall’operazione antidroga dei Carabinieri di Appiano che ha condotto in carcere un quarantenne del posto, con l’accusa di detenzione illegale di stupefacenti e detenzione illegale di armi. I militari, infatti, dopo aver notato alcuni movimenti sospetti nei pressi dell’abitazione, avevano deciso di fare una perquisizione, rinvenendo nell’occasione quasi un chilo e mezzo di marijuana, confezionata in tre grossi involucri e altre più piccole confezioni, dei bilancini di precisione e materiale per il confezionamento del narcotico. Ma oltre a questo i militari trovarono oltre dieci armi bianche, alcune anche di grandi dimensioni (spade, sciabole e un machete) e diverse cartucce per pistola illegalmente detenute.
È stato proprio il rinvenimento delle cartucce a far aumentare i sospetti dei Carabinieri, che non hanno mollato la presa dopo la perquisizione e hanno voluto vederci chiaro. Ne è nata una eccellente collaborazione con la Questura di Bolzano, con un fitto scambio informativo che ha consentito di giungere ad una unica, comune decisione, ovvero quella di tornare sul posto ad approfondire il controllo. È per questo che ieri pomeriggio agenti della Squadra Mobile di Bolzano e Carabinieri della Stazione di Appiano hanno eseguito una ulteriore perquisizione presso l’abitazione del soggetto, questa volta estendendo i controlli all’intero appezzamento di terreno circostante.
L’operazione è andata a buon fine perché Carabinieri e Poliziotti, coadiuvati dalle unità cinofile dei Carabinieri di Laives, hanno trovato altri 7 kg di marijuana, occultata in un grande sacco di plastica, già essiccata e pronta ad essere immessa sul mercato, ma anche altre armi. Sono infatti state sequestrate una pistola calibro 7,65, con mat4ricola brasa e caricatore inserito, quasi 40 cartucce per la stessa arma, e una seconda pistola a gas, priva di tappo rosso. A cosa servissero le armi sarà ora oggetto di indagini, così come gli investigatori verificheranno la loro provenienza avviando anche investigazioni scientifiche su tutto quanto è stato sequestrato.
L’operazione, condotta sotto il coordinamento della Procura di Bolzano, aggrava la posizione del quarantenne di Appiano che è ancora in carcere a seguito dell’arresto della settimana scorsa.