Non finisce la polemica intorno alla stele per i parà tedeschi morti nella Battaglia di Cassino del 1944 che non è stata collocata per proteste dell’ANPI. Ad intervenire nella vicenda anche l’Associazione Nazionale Paracadutisti italiana che ha scritto una lettera al Ministro Pinotti. “Alcuni giorni fa il Generale di Corpo d’Armata Hans-Werner Fritz, Presidente dell’Associazione paracadutisti tedesca, mi aveva avvertito che stava venendo in Italia con un gruppo di associati per una cerimonia a Cassino in memoria dei valorosi paracadutisti tedeschi che vi caddero durante la Seconda Guerra Mondiale”, scrive il Generale Bertolini della Folgore.
Bertolini spiega che con il Generale Fritz si era creato un rapporto di collaborazione a livello europeo, collaborazione che coinvolgeva le operazioni militari che vedono l’Italia e la Germania alleate in scenari di guerra difficili quali l’Afganistan.
“Stamattina – spiega Bertolini – Hans mi ha mandato una mail comunicandomi laconicamente che c’è stata una crescente pressione sulla questione che ha costretto le autorità italiane (non so se locali o nazionali) a posticipare la celebrazione alla quale l’ANPD’l avrebbe ovviamente partecipato con una sua rappresentanza”
Bertolini ha dovuto quindi giustificarsi a nome dell’Italia intera e gli ha suggerito di prendere qualche misura per ribadire ai nostri commilitoni tedeschi, ma non solo, che gli appelli alla sbandierata “difesa comune” europea non sono solo vuote parole. E che “non abbiamo dimenticato i doveri che ci derivano dalla nostra appartenenza alla civiltà cristiana, che ha nel culto dei morti, di tutti i morti, e soprattutto dei Caduti, di tutti i Caduti, uno dei suoi più radicati appigli”
Il Generale Bertolini conclude la lettera chiedendo al Ministro Pinotti: “anche di valutare se un’associazione come l’ANPI, protagonista di questa bella frittata oltre che di tutt’altro che edificanti manifestazioni di carattere virulentemente politico come quelle che ci ha proposto la cronaca degli ultimi mesi, possa essere confusa con le associazioni d’Arma. avendo anzi contributi finanziari dal Suo Ministero che le altre non possono neppure immaginare”.