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La stazione spaziale Tiangong-1 potrebbe precipitare sull'Italia. Avvertita Protezione Civile

La stazione spaziale Tiangong-1, lanciata dalla Cina nel 2011, potrebbe precipitare in Italia in una delle regioni del centro-sud. Misura Dodici metri di lunghezza e 8,5 tonnellate di peso ed è fuori controllo dal 2016.
La Protezione civile ha così diffuso una circolare a Regioni e ministeri per prepararsi all’impatto. “Il ritorno – spiega il documento – sarebbe dovuto avvenire in modo controllato nell’Oceano Pacifico, ma nel marzo 2016” i tecnici cinesi hanno perso il controllo del modulo, che ha iniziato, lentamente ma inesorabilmente, la sua discesa nell’atmosfera. “A causa della complessità dell’interazione fra la stazione spaziale e l’atmosfera terrestre – sottolinea però il sito – solo nelle ultimissime fasi del rientro si potranno definire meglio la data e le parti del globo terrestre coinvolte”.
Tuttavia, sulla base delle informazioni attualmente rese disponibili dalla comunità scientifica, è possibile fornire, pur nell’incertezza connessa alla molteplicità delle variabili, alcune indicazioni utili alla popolazione affinché adotti responsabilmente comportamenti di autoprotezione qualora si trovi nei territori potenzialmente esposti all’impatto:
• è poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici, che pertanto sono da considerarsi più sicuri rispetto ai luoghi aperti. Si consiglia, comunque, di stare lontani dalle finestre e porte vetrate;
• i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti, così determinando anche pericolo per le persone: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle singole strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici;
• all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono, per gli edifici in muratura, sotto le volte dei piani inferiori e nei vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi), per gli edifici in cemento armato, in vicinanza delle colonne e, comunque, in vicinanza delle pareti;
• è poco probabile che i frammenti più piccoli siano visibili da terra prima dell’impatto;
• alcuni frammenti di grandi dimensioni potrebbero sopravvivere all’impatto e contenere idrazina. Si consiglia, in linea generale, che chiunque avvistasse un frammento, senza toccarlo e mantenendosi a un distanza di almeno 20 metri, dovrà segnalarlo immediatamente alle autorità competetenti.

Secolo Trentino