“#Syria. #fakenews: nella foto 1 sono visibili le informazioni sul filmato: nome del regista, data e ora della ripresa. Mentre nel ciak utilizzato nella foto 2 dai #WH(elmetti bianchi) non riporta ne data ne ora. Come sapete a dare notizia degli attacchi chimici sono loro. Capite?”, ad affermarlo Don Salvatore Lazzara, esperto in questioni mediorientali, che ha riportato quanto riportato da fonti russe, ovvero che l’attacco chimico a Douma è in realtà solamente una montatura mediatica e ben congeniata.
La sera di sabato 7 aprile vari siti hanno cominciato a dare conto di una notizia che stava arrivando dalla Siria: a Douma, nella periferia di Damasco, molte persone erano state uccise a causa di un attacco aereo che sembrava essere stato compiuto usando un qualche tipo di sostanza chimica. Nelle ore successive sono stati pubblicati i primi video e le prime foto che dicevano di mostrare i corpi di molte persone – tra cui diversi bambini – uno di fianco all’altro in un edificio della città distrutto dai bombardamenti. Gli attivisti siriani anti-governativi hanno accusato il regime del presidente Bashar al Assad di essere responsabile del presunto attacco chimico, l’ennesimo della guerra siriana. Assad ha negato qualsiasi responsabilità, e lo stesso ha fatto la Russia, sua alleata.
La notizia dell’attacco ha fatto il giro del mondo e ha provocato la reazione di molti paesi occidentali. Una reazione contrastante ha invece riguardato la diplomazia vaticana. Il vicario di Aleppo dei Latini, Georges Abou Khazen, ha affermato che non avrebbe senso “un attacco con armi chimiche dopo aver già liberato quasi tutto il territorio della Ghouta orientale? Mi sembra poco credibile e mi chiedo chi possa trarre vantaggio da tutto questo”.