Editoriali

La politica di di Maio sulla NATO ricorda quella di Spadolini

Ci mancava solo la svolta filo NATO di di Maio, una svolta che ha spiazzato letteralmente una base elettorale che da sempre è stata critica nei confronti del Patto Atlantico. A tale alleanza ormai non ci crede più nessuno, nemmeno lo stesso Trump che punta, tweet a parte, a garantire una “pace onorevole” per gli Stati Uniti da contesti complessi quali la Siria.
Luigi di Maio probabilmente vuole seguire l’esempio di un altro ultratlantista che fu per anni presidente del Senato: Giovanni Spadolini. Uno storico e giornalista unico nel suo genere, anche se era l’assicurazione per gli Stati Uniti che l’Italia sarebbe rimasta nella NATO.
L’Italia deve sempre perseguire la pace, come recita l’articolo 11 della Costituzione, “bene ha fatto Gentiloni” nella crisi siriana, ma nessuno colga il pretesto per “sganciare il Paese dai nostri alleati storici”. Lo ha detto Luigi Di Maio durante la registrazione di “Otto e mezzo” su La7.
“Diplomazia ad oltranza deve essere il nostro stile – ha detto – bene ha fatto il presidente Gentiloni a non partecipare all’attacco in Siria. Ma deve essere chiara una cosa: se qualcuno pensa di utilizzare l’attacco in Siria per sganciare l’Italia dai nostri alleati storici, che sono l’Occidente e i Paesi della Nato, allora troverà sempre me contrario. L’Italia, e il Movimento 5 stelle, non ha mai detto di volersi allontanare dai nostri alleati storici”.
Parole belle anche se appartenenti a un mondo ormai passato. Non è più l’Europa dei primi anni duemila, del sogno di Europa Nazione o dell’entusiasmo per l’Euro; l’Unione europea è sempre più divisa in blocchi tra di loro contrapposti: a est i paesi del Visegrad che attuano una politica di dura opposizione a Bruxelles, dall’altra la Germania che non sa come esprimere il suo punto di vista negativo nei confronti dell’intervento Franco-statunitense in Siria. Angela Merkel si ritrova, infatti, a dover pagare Erdogan per tenere all’interno dei suoi confini i centinaia di migliaia di profughi siriani e i tedeschi non amano essere ricattati.
In questo complesso gioco diplomatico spicca così il volo di Maio che propone la politica che utilizzava Spadolini nella Prima Repubblica. Un peccato dato che Spadolini aveva solo il 3% dei consensi e comunque una cosa è certa: Luigi non sarà mai all’altezza di Spadolini.

Secolo Trentino