Non sembra trovar pace il problema di molti residenti di Corso Buonarroti a Trento, vittima del continuo rumore dei treni che passano anche di notte ad alta velocità.
Ad interessarsi nuovamente della vicenda Andrea Maschio del MoVimento 5 Stelle che ha affermato: “Da tempo seguiamo con attenzione l’iter del posizionamento delle barriere antirumore, se cosi si può chiamare una situazione da sempre ferma “sul binario morto”, e per questo più volte abbiamo chiesto chiarimenti nel merito del rumore causato dai treni, in particolare i merci, e del relativo rumore solido e vibrazioni”.
Non sono servite le interrogazioni nè le mozioni sia a livello comunale che provinciale per sperare in una velocizzazione dei tempi per risolvere i problemi anche ai cittadini che ormai tutti ritengono dover essere di serie c. Nessuna comprensione per la salute delle persone, nessun senso di responsabilità pur sapendo che in capo all’amministrazione cade la colpa di aver permesso una urbanizzazione cosi vicina ai binari.
Sembra quasi che i cittadini siano loro stessi colpevoli di abitare li. Come non fosse che la causa sia dell’evoluzione dei trasporti, le velocità molto più elevate e di contro le infrastrutture ormai obsolete a sopportare il carico attuale.
Pertanto Andrea Maschio ha così voluto concludere:
“Nella convinzione che la riduzione della velocità dei treni merci anche di pochi km con lo spostamento dei treni rumorosi parcheggiati nei pressi della stazione ferroviaria migliorerebbe la vita degli abitanti del centro città e ritenendo che il Sindaco nella sua funzione di primo cittadino e quindi responsabile della garanzia verso la salute dei propri cittadini debba intervenire se consapevole che la gestione non attenta di servizi e infrastrutture sta provocando danni fisici e psicologici ai propri concittadini ci troviamo cosi a chiedere:
di sollecitare il servizio Geologico della Provincia Autonoma di Trento ad eseguire in tempi stretti dei test di monitoraggio delle vibrazioni con dei rilievi scientifici vibro metrici sugli edifici più alti che si trovano a ridosso di corso Buonarroti e via Dogana;
di pretendere che si attui un rallentamento dei treni merci almeno durante la fascia notturna dalle 22 alle 6 ;
di pretendere da subito la verifica dell’effettiva velocità dei treni con gli strumenti tipo autovelox già posizionati sul cavalca ferrovia di San Lorenzo;
di pretendere, come è già stato promesso, il posizionamento sperimentale su due binari per un tratto di due km, di materiali specifici da posizionare nelle vicinanze dei binari per ridurre le vibrazioni nel tratto corso Buonarroti e via Fratelli Fontana.”
Il Comune di Trento nel 2012 mancò di dar seguito alle segnalazioni sul disturbo causato dall’inquinamento acustico al passaggio dei treni nelle zone limitrofe Cristo Re/Buonarroti. Si trattava principalmente dei treni merci che transitano lungo la dorsale ferroviaria Verona – Brennero e viceversa in notturna.
Esiste poi un documento depositato in Comune in data 28 maggio 2012 in cui il dott. Carraro cosi scriveva: “..la riduzione della velocità dei convogli per ragioni sanitarie pare nel caso specifico poco giustificabile, oltre che non percorribile dal punto di vista giuridico..” e di conseguenza è evidente che è necessario fare chiarezza sulla posizione ambigua, dimostrata sulla carta, sia del Comune di Trento, che non ha incentivato a controlli maggiori, che dell’Azienda sanitaria, che sembra essere in discordanza con l’APPA, Agenzia per l’Ambiente.