“L’incertezza politica in Italia è diventata più pronunciata e questo potrebbe rendere i mercati più volatili e mettere a rischio il sentimento economico e i premi di rischio“, si legge nelle previsioni di primavera della Commissione Ue.
Previsioni che “a distanza di due mesi – si sottolinea al Quirinale, fanno notare come “le posizioni di partenza dei partiti sono rimaste immutate”. Una situazione nella quale “non è emersa alcuna prospettiva di maggioranza di governo”. “Nei giorni scorsi – si rileva – è tramontata anche la possibilità di un’intesa tra il Movimento 5 Stelle e il Pd. Il presidente Mattarella svolgerà nuove consultazioni, in un’unica giornata, quella di lunedì per verificare se i partiti abbiano altre prospettive di maggioranze di governo”.
Sergio Mattarella ha così deciso di convocare per lunedì un nuovo giro di consultazioni per la formazione del governo. L’ultima chiamata ai partiti prima della fatidica decisione finale del Presidente della Repubblica sul da farsi.
Dopo i due tentativi fallimentari, gestiti da Elisabetta Casellati e Roberto Fico, di individuare una maggioranza per il governo, fosse essa di centrodestra-M5s o di M5s-Pd, questa chiamata alle consultazioni in una unica giornata è la prova finale per capire se qualcosa potrà o meno essere deciso per le sorti del Paese.
Il rischio, ovviamente, è quello di un nuovo e temporaneo Governo tecnico “imposto” da Mattarella – su monito dell’Unione Europea – per traghettare il Paese fuori dallo stallo, anche e soprattutto in vista delle importanti riforme da varare da qui a breve, per poi tornare a votare nei primissimi mesi del 2019. Oppure ad ottobre.
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— Quirinale (@Quirinale) May 3, 2018