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UniVR: incontro con i profughi gay. La Lega insorge in merito

“Dispiace constatare che l’università di Verona sia stata contaminata, in un colpo solo, dai virus della propaganda filoimmigrazionista e della propaganda gender in un mix culturalmente tossico, che rischia di comprometterne il buon nome. L’ateneo non rinneghi le nobili origini, ultrasecolari, delle sue scuole di diritto, prestando il fianco a chi ne vuole solo utilizzare il nome e la storia per scopi di parte”. Così il coordinatore dei giovani della Lega di Verona Alberto Todeschini sull’incontro “Richiedenti asilo. Orientamento sessuale e identità di genere”, organizzato in ateneo a Verona il 25 maggio prossimo da un gruppo di sigle come Pianeta Milk, Asgi, Politesse, Sportello migranti Lgbt, in collaborazione con il dipartimento di Scienze Umane. “Spesso dietro a temi come quello dell’omosessualità dei rifugiati si nasconde l’inganno: poiché la Corte di Giustizia Ue ha stabilito, a gennaio, che la concessione dell’asilo non può essere vincolata ad un test psicologico teso a stabilire l’orientamento sessuale dell’immigrato che la richiede, non mancano gli immigrati che si dichiarano omosessuali, anche se non lo sono, per ottenere lo status di rifugiato. E questo le associazioni lo sanno bene”. “L’università non si presti dunque a certe strumentalizzazioni”, è l’appello di Todeschini. “E’ inoltre avvilente pensare che l’incontro sia stato organizzato in un’aula intitolata alla memoria di Falcone e Borsellino, una scelta quantomeno infelice, anche alla luce del fatto che l’accoglienza indiscriminata (promulgata da queste sigle) in questi anni non ha portato nulla di buono”.
“L’università dice Todeschinidovrebbe essere il luogo di un sapere libero da condizionamenti, un luogo in cui la cultura si esprime nella sua forma più pura, un luogo che ha a cuore la tutela delle radici territoriali. E le radici di Verona stanno nella famiglia, nel coraggio e nel lavoro dei veronesi, non certo in chi la famiglia la vuol distruggere o in chi pensa di risolvere i problemi del mondo inneggiando a un’immigrazione senza controllo e senza regole”.
Secolo Trentino