“Anal-rchici, solo in periodi di guerra gli Alpini hanno avuto a che fare con il sangue, sangue che certamente anche vostri antenati hanno visto scorrere”. Ad affermarlo è Emilio Giuliana, che in una riflessione in merito agli ultimi fatti che hanno visto protagonista – purtroppo in maniera non molto positiva – la città di Trento in queste ultime ore, scrive cosa pensa di chi ha offeso, deturpato e denigrato uno dei corpi più apprezzati e di spessore nella storia del nostro Paese.
“La maggior parte dei soldati – ci tiene a ricordare Giuliana a chi nelle scorse ore ha appeso striscioni e manifesti denigratori nei confronti degli alpini – sono stati obbligati a combattere. Nessuno di loro sentiva il bisogno di mettere a repentaglio la loro vita”.
La maggioranza degli Alpini, ricorda infatti Giuliana, “hanno assolto l’obbligo della leva militare – cosa che farebbe molto bene ad Anal-rchici e maschietti in generale – nell’anno obbligatorio di militare che ha solo cementato uno spirito di gruppo tra ragazzi; indurimento utile e necessario per il passaggio dallo stato di ragazzi ad uomo, ma anche irrobustimento dell’animo volto al senso del sacrificio, soprattutto verso il prossimo”.
Altruismo testimoniato, per Giuliana, (ma non solo), in tutta la loro generosità “messo a disposizione gratuitamente per aiutare altre persone in situazioni di difficoltà”. “Dunque, – puntualizza riferendosi alle accuse di sangue a loro rivolte – mai visto rivoli di sangue versare in scenari di guerra, ma a soccorrere, lenire, curare con amore chi vittima di sangue è stato, magari a causa di calamità naturali”.
Lanciandosi poi in una critica agli “anarchici” di oggi: “anal-rchici di dato, viziati, sterili e vuoti nell’animo, nella cultura, nella ragione di fatto”. “Siete – conclude nella sua riflessione – degl’indegni mistificatori, bugiardi che insozzate l’onore – a torto o a ragione – di chi anarchico lo è stato davvero: Vanzetti, Sacco, Impastato, lo è ancora, mio suocero”.