Attualità

Attentato anarchico sulla Ferrovia del Brennero

Ora gli anarchici hanno preso di mira le vie di comunicazioni internazionali, ovvero la Ferrovia del Brennero con un attentato che ha causato notevoli ritardi alla circolazione dei treni e con buona pace dei lavoratori, costretti a doversi giustificare con i propri datori di lavoro per colpa di delinquenti. Sia a Lavis che Villazzano sono intervenuti la polizia ferroviaria e la Digos. Al momento risultano bloccate le linee ferroviarie del Brennero e la Trento-Bassano, mentre è funzionante la Trento-Malè. Si registrano ritardi anche di 90 minuti.
Il primo incendio appiccato è stato quello a Lavis, sulla linea del Brennero, il secondo quello sulla Valsugana. Sarebbe stato utilizzato del materiale infiammabile e sono in corso verifiche per cercare di accertare di che cosa si tratti. 
Possibile, oltre alla ennesima provocazione nei confronti degli alpini, che si tratti di una risposta nei confronti delle dichiarazioni degli esponenti del centrodestra che avevano duramente criticato le azioni svolte dagli anarchici nei giorni scorsi a Trento presso la Facoltà di Sociologia.
Alessandro Urzì, Consigliere provinciale per Fratelli d’Italia – Alto Adige nel Cuore, ha così commentato il fatto: “Gli attentati contro la partecipazione dei nostri alpini in congedo, da tutta la regione e oltre, alle manifestazioni di inaugurazione della Adunata nazionale di Trento sono esecrabili e punta di un iceberg di un sottobosco insurrezionalista e sovversivo che va estirpato alla radice con provvedimento severi e definitivi. Impossibile non mettere in collegamento gli attentati di questa notte con l’occupazione di sociologia a Trento durante la quale sono apparsi volantini che accusano gli alpini di essere assassini. Questi episodi, che sappiano non essere per nulla sottovalutati dalle forze dell’ordine che stanno compiendo una silenziosa opera di protezione degli accorsi alla meravigliosa Adunata di Pace a Trento, devono però imporre una reazione corale ed unitaria di tutto il mondo civile con la richiesta di applicazione delle misure più severe che la legge prevede verso questi provocatori che sono facilmente individuabili nei soliti circoli di comunisti e anarchici trentini”.
 

Secolo Trentino