“Venga su, venga da noi. Noi siamo i veri immigrati”. E’ accaduto durante la visita all’anziana signora Mariella, durante il sopralluogo nei territori terremotati nella giornata di ieri dal Premier Giuseppe Conte, che si è affacciata da una rete e gli ha gridato quasi in lacrime: “non ci lasci soli come tutti gli altri che sono venuti. Si sono presentati, ma ci hanno solo preso in giro e basta. Almeno lei, non ci abbandoni. Non si scordi di noi”.
Poi il divertente invito a pranzo di Conte (rifiutato dall’anziana signora) e l’incontro con altri abitanti. “Speriamo che lei sia diverso”, dice in lacrime un’altra persona, ancora visibilmente sconvolta e al contempo emozionata dall’inaspettata visita del neo-Presidente del Consiglio Conte, che poi afferma: “non ho affermazioni altisonanti e non ho promesse mirabolanti. Sono venuto qui perché mi sembrava doveroso garantire un gesto di solidarietà e vicinanza e persone e territori che sono stati distrutti e hanno bisogno di vicinanza. Ci tenevo che la mia prima uscita pubblica, dopo il G7, fosse di vicinanza, per vedere con i miei occhi e parlare con le persone. C’è chi mi chiede la speranza, nel poter morire rivedendo le loro case. Molti sono anziani e credono di non riuscire a rivedere le loro case. Io non sono qui per promettere grandi cose, ma solo per rendermi conto di persona di certe situazioni, per cominciare a lavorare già da domani su un decreto strategico per ripartire seriamente con la ricostruzione (comunque molto lenta e difficile) di questi territori”.