Mauro Gilmozzi, mettendo in evidenza l’impegno e la sinergia di tutti gli attori locali nella realizzazione dell’opera, Provincia, Comunità di Valle e Comune di Predaia, ha ricordato l’obiettivo della sostenibilità nei progetti di mobilità che in questi anni sta portando avanti il Trentino. Ridurre l’uso dell’auto, nuovi cadenzamenti dei trasporti pubblici, realizzazione del piano della mobilità elettrica, che entro il 2019 prevede, tra l’altro, l’installazione di una colonnina di ricarica in ogni comune: sono alcuni esempi di progetti che puntano a migliorare stili e qualità di vita e possono essere motori di sviluppo dell’economia di un territorio. “Questa pista è un tassello di un disegno più ampio” ha detto l’assessore Gilmozzi, “che darà più forza a sport e economia, con una qualità sostenibile e in organicità con l’intera rete di ciclabilità del Trentino”.
Il sindaco di Predaia Paolo Forno ha sottolineato che la ciclopedonale inaugurata oggi mette in sicurezza un tratto di interesse per i cittadini, oltre ad essere una parte della dorsale ciclabile della Val di Non al cui progetto stanno lavorando i comuni di Predaia, Ville d’Anaunia, Sanzeno e Cles. “Le due ruote sono una scommessa da vincere” ha detto Forno, ricordando che la valle punta sullo sviluppo turistico anche attraverso questa proposta. La nuova ciclopedonale si affaccia sulla suggestiva forra del Noce e offre ampi scorci della valle, con vista dei paesi limitrofi e dei castelli di Nanno e Valer.
Dopo il taglio del nastro, il tratto è stato percorso da un folto gruppo di ciclisti dell’associazione “Non solo bike” e dalle autorità che, montati in sella, in pochi minuti hanno raggiunto la stazione di Dermulo dove era in arrivo il treno della ferrovia Trento-Malé, a testimoniare anche la possibilità del trasporto combinato offerto dalla pista.

All’inaugurazione erano presenti anche il vicepresidente del Consiglio regionale Lorenzo Ossanna, il presidente della comunità della Val di Non Silvano Dominici e rappresentanti dell’Apt locale e delle giunte comunali di Predaia e Ville d’Anauna, oltre ai tecnici del Servizio opere stradali e ferroviarie della Pat, come il responsabile del Servizio Mario Monaco e il progettista della nuova ciclopedonale Sergio Deromedis, che ha introdotto l’incontro. Deromedis ha ricordato alcuni importanti dati sulla ciclabilità trentina, costituita da 450 km di rete ciclopedonale, con due milioni e mezzo di passaggi e un indotto di oltre 110 milioni di euro all’anno. Ogni euro speso in ciclabilità ne genera 12 di indotto, quindi si tratta di un investimento importante, oltre ad essere un’occasione per facilitare la mobilità anche di bambini e famiglie. L’opera inaugurata oggi, per esempio, permette gli spostamenti fra due paesi in tutta sicurezza.
La pista ciclopedonale Taio–Dermulo, infatti, è stata ideata principalmente per collegare in modo sicuro e diretto il centro abitato di Dermulo con Taio, che è la sede dei principali servizi. Il tracciato, pur sviluppandosi in ambito extraurbano, si configura come una sorta di strada “residenziale” a servizio di zone urbanizzate, per permettere gli spostamenti quotidiani da casa verso scuola, lavoro, centri sportivi, culturali e commerciali. Grazie a quest’opera sarà possibile evitare di passare lungo la trafficata SS 43 tra l’abitato di Taio e di Dermulo, un tratto piuttosto temuto dai ciclisti. Inoltre, in questo progetto è stato compreso parte del collettore fognario dalla località Plaze di Demulo al depuratore biologico di Taio. L’opera è stata realizzata in sinergia con APOP Servizio Opera Ambientali, il quale ha realizzato un nuovo ponte e la prima parte del piano stradale, con notevoli risparmi economici e gestionali. Nel sedime della pista è stata posata la tubazione del gas metano per servire le centrale Edison e messi in sicurezza alcuni accessi ai frutteti. Quindi, con un’unica opera sono stati ottenuti numerosi benefici.