Non si placa lo scandalo intorno all’Università di Trento: scandalo che vede alcuni volti noti al centro delle indagini della magistratura. A intervenire nella vicenda anche il consigliere provinciale Giacomo Bezzi che in un comunicati stampa ha affermato: “Fa specie vedere sui giornali trentini le foto di responsabili del “Caso Università” senza che la politica di governo della Provincia di Trento non dica qualcosa e se ne lavi le mani. Premesso che l’Università di Trento è troppo importante e strategica per il nostro territorioed è un fiore all’occhiello della nostra Provincia in tutta Italia ed Europa”.
Per Bezzi non sarà sicuramente una vicenda che al momento sembra essere del tutto marginale, rispetto alle bellissime opere e manufatti che la stessa, in collaborazione con la Provincia di Trento, ha realizzato in questi decenni.
“Mi risulta anche, ma sarà oggetto – continua Bezzi – di una mia interrogazione puntuale atta a verificarne i dati economici storici, che dette opere ed edifici siano costati nel rapporto Costo/qualità meno di alcuni edifici peggiori realizzati direttamente dalla Provincia in questi anni.
Da garantista cui sono, aspetto le conclusioni dei processi prima di emettere sentenze e sono dispiaciuto nel vedere sbattuti in prima pagina persone delle istituzione che storicamente sono stati apprezzati per il loro impegno professionale, al di la di quello politico e che oggi sono considerati degli appestati”.
Per Bezzi non sarà sicuramente una vicenda che al momento sembra essere del tutto marginale, rispetto alle bellissime opere e manufatti che la stessa, in collaborazione con la Provincia di Trento, ha realizzato in questi decenni.
“Mi risulta anche, ma sarà oggetto – continua Bezzi – di una mia interrogazione puntuale atta a verificarne i dati economici storici, che dette opere ed edifici siano costati nel rapporto Costo/qualità meno di alcuni edifici peggiori realizzati direttamente dalla Provincia in questi anni.
Da garantista cui sono, aspetto le conclusioni dei processi prima di emettere sentenze e sono dispiaciuto nel vedere sbattuti in prima pagina persone delle istituzione che storicamente sono stati apprezzati per il loro impegno professionale, al di la di quello politico e che oggi sono considerati degli appestati”.