“Per noi, di Agire per il Trentino, questo nome non potrà che essere quello di Maurizio Fugatti”, è con queste parole che Claudio Cia stoppa qualsiasi speculazione giornalistica intorno al nome del candidato presidente per la coalizione di centrodestra. Per Agire per il Trentino il candidato presidente deve essere infatti una persona “onesta nel pensare, sincero nel dire e soprattutto concreto nel fare. Poiché dovrà saper indicare una visione di avvenire, dovrà essere in grado di rompere con gli schemi di sinistra che appartengono al passato e che hanno condotto i Trentini ai problemi attuali, dalla Sicurezza alla Sanità, per non parlare di lavoro ed economia, con tanti giovani costretti ad emigrare per trovare un impiego all’altezza dei propri studi”.
Ad avviso di Claudio Cia è quindi necessario saper rompere con le logiche di ieri, per assicurare oggi un benessere di sicurezza alla nostra Autonomia: per farlo, ad avviso del leader di Agire per il Trentino, serve una persona equilibrata e competente, che sappia decidere e anche ascoltare.
“Nelle sue azioni – continua l’esponente di Agire per il Trentino – il nuovo Presidente dovrà saper circondarsi di persone oneste e capaci, a volte anche più brave di lui, poiché il vero Leader non è il più forte o il più bravo, (né tanto meno chi crede di esserlo, come spesso coloro che si auto-propongono) ma colui che si fa aiutare e così aiuta tutti gli altri a migliorare a loro volta”
Il Leader del Centrodestra Popolare Autonomista non dovrà essere un capo che, come un despota, incuta paura o ponga diktat sulla sua persona (come avviene, e i Trentini possono assistere al triste spettacolo ogni giorno, all’interno di altre coalizioni politiche), bensì un Leader che possegga la dote dell’ ascolto, ispiri entusiasmo, doni fiducia e collaborazione.
“Nella nuova visione di governo del Trentino del Centrodestra Popolare Autonomista ci sarà spazio per tutti coloro che vorranno dare il loro apporto e sostegno, perché ci sarà tanto da fare per ridare un futuro dignitoso ad anziani e giovani, alle valli e ai centri urbani minacciati dal degrado e dalla criminalità”, ha concluso Claudio Cia.