“Assessor Zeni, lei ha dichiarato che i cittadini devono chiamare la guardia medica solo per le urgenze. Ma chi è in grado di stabilire cos’è urgente? Il medico“. Così Claudio Cia attacca l’assessore provinciale alla Sanità Luca Zeni, sullo spinoso tema della deospedalizzazione e sul depotenziamento della guardia medica.
“C’è una deospedalizzazione veloce dei pazienti che vengono trattati in ospedale. Sappiamo che proprio a forza di essere così veloci nel deospedalizzare, si mandano a casa le persone per poi farle morire lì“. Queste le parole durissime con cui Cia ha aperto il suo intervento in Aula alla presenza di Zeni. Affermando inoltre che “La guardia medica a domicilio serve oggi più di ieri, perché ieri non c’erano le deospedalizzazioni e oggi ci sono“.
“Se ho il mal di pancia e chiamo il 118 e il 112 e viene fuori che ho una semplice colite – continua il consigliere di Agire per il Trentino – poi non lamentatevi se il Pronto Soccorso è intasato. Chi è che può definire la gravità di una patologia? Non certo il paziente, ma il clinico. Il clinico d’urgenza che può coprire le ore di assenza del medico di base è il medico di guardia, al quale spetta definire la gravità ed eventualmente appurare la necessità di un intervento del 118. Altrimenti lasciamo a casa tutti i medici e chiamiamo il 118“.
Con queste parole, Cia ha voluto rispondere alle parole dell’Assessore Zeni, il quale ritiene che si debba dire ai cittadini di chiamare la guardia medica solo per reali emergenze. Tuttavia, come ribadito da Cia, la stragrande maggioranza delle persone non è preparata in medicina. Depotenziare la guardia medica e ricorrere direttamente al Pronto Soccorso, significa non solo intasarlo, ma anche far ricorrere i cittadini a un ticket – dato che la maggior parte dei casi sono codici verdi o gialli – per una cosa che con una semplice visita si sarebbe potuta sistemare.
“La mia impressione – continua Cia rivolto contro Zeni – è che abbiate appaltato a dirigenti, burocrati, numeri e statistiche le responsabilità dei politici. Lei giustifica con i numeri l’eliminazione di alcuni servizi. Le porto io un numero: chieda ai cittadini quanto ritengono utile la politica. Dovremmo chiudere l’Aula immediatamente, tanto siamo importanti per loro“.
“Continui a fare l’assessore così, facendo una politica sanitaria basata sulle statistiche e ignorando le esigenze e la necessità di punti di riferimento, come il medico di guardia, da parte delle persone. Il 21 ottobre i cittadini le ricorderanno il bel lavoro fatto” ha concluso Cia.