Nel momento in cui la Lega è al governo e Forza Italia e Fratelli d’Italia all’opposizione, ha ancora senso parlare di centrodestra? Ha ancora senso parlarne quando le posizioni sul decreto dignità, sul Presidente della Rai e su molti altri snodi cruciali sono differenti? Ha ancora senso ciò quando su temi così importanti si nota assonanza fra le posizioni di Forza Italia e del Partito Democratico?
Probabilmente no, sicuramente è difficile. E altrettanto difficile sarà vedere il centrodestra unito a livello locale, se saranno confermati eventi di Fratelli d’Italia e Forza Italia contro questo governo, senza parlare del centrismo che camaleonticamente non si sa ancora bene dove voglia collocarsi.
La coalizione è fragile anche nello stesso Trentino, dove le elezioni provinciali di ottobre possono essere da un lato un deterrente per spinte divisorie, dall’altro un’occasione in più per fare un simbolico sgambetto agli avversari interni.
Non si può infatti escludere un’alleanza sovranista in Trentino che veda congiunti il Movimento 5 Stelle e la Lega. Magari con l’appoggio Agire per il Trentino – con Claudio Cia che nei giorni scorsi ha criticato alcuni nomi proposti per la coalizione di centrodestra – in scia con i leghisti.
Stando agli ultimi sondaggi, questo polo potrebbe aspirare al 40%, frutto del 25-27% raccolto dalla Lega, del 12-14% che potrebbe incassare il Movimento e dal 3-5% che potrebbe conquistare la lista civica di Cia. A capo di questa coalizione, per non rendere precaria la posizione di Fugatti anche in fatto di elezioni suppletive, potrebbe esserci dal Movimento 5 Stelle il suggerimento di Filippo Degasperi, candidato molto apprezzato dalla popolazione a prescindere dalla lista di appartenenza.
A mettere la pietra tombale sul centrodestra, tanto in Italia quanto in Trentino, potrebbero essere l’azione congiunta dell’opposizione al nome di Foa in Rai, non ancora accettato da FdI e già bocciato da FI, e della manifestazione contro questo governo promossa dal partito inizialmente più vicino a Salvini proprio nel mese di ottobre.
Il tutto, considerando anche la stima e il gradimento di cui Degasperi gode anche presso lo stesso Cia e la Lega, è ben più di una probabilità. Certo, al momento nessuno in Trentino dei diretti interessati conferma questo possibile scenario e sono finora arrivate solo smentite. Tuttavia non sarebbe opportuno escludere a priori quest’ipotesi, in un certo senso anche auspicabile per segnare una netta discontinuità con ciò che la Provincia ha sempre vissuto politicamente. La coalizione, di certo, necessiterebbe di un energico colpo di reni decisionistico.
Raimondo Frau