La coalizione del cambiamento in Trentino cos’è esattamente? È un progetto nuovo, fortemente voluto dal Segretario della Lega Trentino Mirko Bisesti e dal sottosegretario Maurizio Fugatti, ma che in realtà è già presente in Europa da quasi 5 anni perché segue e si basa profondamente sulle logiche che sono attualmente presenti a Bruxelles.
È una coalizione che getta le sue basi su un pensiero euroscettico, ma non contrario all’Europa, quindi rassicurante sopratutto nei confronti dei tanti giovani che sono affascinati dall’Unione Europea per progetti comunitari quale è Erasmus, e che accantona per la prima volta in Italia il concetto di centro-destra.
Lo strappo compiuto da Bisesti venerdì scorso cambia pesantemente le logiche di coalizione e porta i partiti nazionali non più a vedere in Forza Italia o altre forze politiche come guida della coalizione, ma la Lega che ora sarà sempre più determinante nella scelta dei vari candidati governatori o candidati premier.
Il passaggio a questa situazione è stato possibile grazie all’apporto delle varie civiche, elemento che teoricamente appare in subordine alla Lega, ma che è fondamentale per attuare su scala provinciale, nelle logiche post voto, il Governo del Cambiamento della Provincia Autonoma di Trento. Non si può non negare che dopo un’epoca d’oro, si sia assistito a un lento declino del sistema Trentino che ormai è sempre più percepibile agli occhi dei trentini. A oggi, però, le logiche nella coalizione del cambiamento sono notevolmente mutate data proprio l’evoluzione della politica trentina. Interessante, anche se ci sarà in futuro occasione per parlarne a fondo, il concetto di sovranismo, che evoca una maggiore autonomia dal punto di vista territoriale.
Un’evoluzione che ha visto innestarsi anche la presenza di un forte M5S guidato da Filippo Degasperi, una compagine politica che non passerà assolutamente inosservata alle elezioni di ottobre.
Quel tandem Fugatti – Degasperi può essere visto in una prospettiva futura con molto interesse. Degasperi piace, e non poco, ai sovranisti per il suo modo retto di far politica. Una sua eventuale non conferma come candidato Presidente per il M5S avrebbe dato non pochi problemi a Di Maio a livello nazionale e inoltre la decisione dei militanti di supportare il lavoro fatto in cinque anni con maggioranze bulgare ha portato come risultato anche ai complimenti pubblici di Riccardo Fraccaro. Un complimento non da poco perchè tutti sanno che il Governo provinciale del Cambiamento è alle porte.