Non si ferma la lotta alla Legge Lorenzin da parte del M5S, che segnala come in Trentino oltre 500 bambini rischino di non accedere alle scuole dell’infanzia – materne e nidi – proprio a causa degli obblighi vaccinali.
“Dopo un lungo anno di sofferenze, preoccupazioni, attese, sacrifici ma anche tanta speranza, la Provincia Autonoma di Trento ci dà il colpo di grazia” afferma Mario D’Alterio, del Movimento 5 Stelle. “A differenza di quanto deciso dalla giunta di Bolzano – che ha concesso la proroga degli adempimenti all’anno 2019 permettendo così l’ingresso a tutti i bambini – la giunta di centrosinistra del Trentino è andata avanti per la sua strada, senza mai rendersi disponibile ad una soluzione in tal senso“.
La Provincia Autonoma ha attribuito la responsabilità al governo attuale, che non ha apportato modifiche. “Peccato però – contrattacca D’Alterio – che si poteva intervenire con una proroga, come fatto dalla Provincia di Bolzano“. Il rischio è quello di generare una disparità di trattamento che coinvolgerà, secondo il M5S, creature innocenti in quanto si tratta di bambini ancora sani e famiglie che non vedono tutelato il diritto di scegliere con libertà sulla salute dei propri figli.
“Si porta avanti l’ipotesi che possano essere coinvolte le Forze dell’Ordine per allontanare i genitori ‘colpevoli’ di non aver vaccinato i propri figli, anche con motivazioni valide. Un comportamento offensivo e che potrebbe risultare persino traumatico per i bambini che davanti ai loro compagni di classe verrebbero trattati alla stregua di delinquenti solo perché qualcuno ha deciso di collegare l’obbligo vaccinale alla frequenza delle scuole dell’infanzia” insiste D’Alterio.
Il M5S, riprendendo le parole del Ministro della Salute Giulia Grillo, ritiene che debba essere la politica a stabilire se le vaccinazioni debbano essere proposte con raccomandazione o con obbligo e intende ribadire la propria posizione sulla prima opzione, considerando anche l’orientamento del governo teso a modificare questa legge.