La canzone Altalena, prodotta dall’Istituto Comprensivo Trento 6, continua a suscitare polemiche. Dopo la Rossato, direttamente coinvolta nella vicenda, è il turno di Emilio Giuliana.
“I miei figli nel loro registro elettronico scolastico hanno ricevuto un videoclip dal titolo l’Altalena, un messaggio musicale di pura propaganda” ha dichiarato Giuliana, aggiungendo poi che attraverso la manipolazione del linguaggio e la distorsione della realtà sono stati utilizzati e strumentalizzati degli ignari bambini.
“Le parole della canzone – continua Giuliana – sono deliranti, come ad esempio la strofa più bieca, quando si fa riferimento ai tempi del nazismo. Gli attori principali dell’iniziativa sono i docenti, che nelle scuole statali insegnano, pur essendo remunerati da ogni cittadino, a guardare il mondo seguendo solo la loro visione innaturale della società“.
Gli “indottrinatori” – così li chiama Giuliana – sono gli stessi che poi diffondono idee come la monogenitorialità, le famiglie omosessuali, la teoria gender e l’indistinzione religiosa. “Sono gli stessi nostalgici leninisti, adelfi della dissoluzione, che promuovono la società multietnica, con lo scopo di estinguere l’uomo bianco attraverso il meticciato” sottolinea Giuliana.
“Questi sono docenti convinti che la menzogna, in bocca a un comunista, è una verità rivoluzionaria” attacca Giuliana, descrivendo come questi docenti manifestino un’evidente voglia di masochismo, volta all’autoestinzione della propria etnia. “La tragedia consiste nel fatto che il modello di società multietnica non trova riscontri se non nella mente di alcuni gruppi umani che perseguono il fine del meticciato tout court, quel meticciato che è vietato per legge in Israele dal 17 luglio 2017“. Questa, quindi, la richiesta di Giuliana: “Le istituzioni fermino l’utilizzo improprio della scuola di Stato“