Città soffocate dallo smog e invase dalle auto private. Questo il quadro disegnato da Legambiente per l’Italia, dove si contano 38 milioni di auto e soddisfano complessivamente il 65,3% degli spostamenti. Nel 2018 in ben 55 capoluoghi di provincia superati i limiti giornalieri previsti per le polveri sottili o per l’ozono.
Brescia è la città che ha superato il maggior numero di giornate fuorilegge con 150 giorni (47 per il Pm10 e 103 per l’ozono), seguita da Lodi (149) e Monza (140). Al di fuori della pianura padana, la prima città è Frosinone con 116 giorni di superamento.
Un anno da codice rosso per la qualità dell’aria, segnato anche dal deferimento dell’Italia alla Corte europea in merito alle procedure di infrazione per qualità dell’aria e che costerà multe salate allo Stato. Ma i numeri sono chiari: in 24 dei 55 capoluoghi che hanno superato i limiti giornalieri per le polveri sottili o per l’ozono hanno “sforato” entrambi i parametri.
Un quadro preoccupante secondo Legambiente, che segnala l’urgenza a livello nazionale di pianificare misure strutturali capaci di abbattere le concentrazioni di inquinamento presenti. La sfida importante che l’Italia deve affrontare oggi è quella di fare della mobilità sostenibile il motore del cambiamento.
In primo luogo, secondo Legambiente, bisogna realizzare un Piano Nazionale contro l’inquinamento con misure strutturali ed economiche, ripensando l’uso di strade, piazze e spazi pubblici delle città, creando “zone 30” più ampie e prevedendo nuovi spazi verdi nei centri urbani, riducendo il tasso di motorizzazione, adeguandosi alla media europea.
“In Italia continua a pesare enormemente la mancanza di una strategia antismog e il fatto che in questi anni l’emergenza inquinamento sia stata affrontata in maniera estemporanea” ha dichiarato Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente. “Il blocco parziale della circolazione è servito quasi a nulla, l’inquinamento atmosferico ad oggi continua ad essere un’emergenza costante nel nostro Paese non più giustificabile con le condizioni avverse meteo-climatiche“.
“I Piani Urbani di Mobilità Sostenibile offrono un’occasione unica alle città: possono essere l’occasione per pianificare l’uscita dalla mobilità inquinante e un’occasione per promuovere la mobilità attiva e con mezzi a zero emissioni. Una nuova mobilità ci permetterebbe di ridurre drasticamente il numero totale di veicoli in circolazione e di liberare vaste aree di città, come i parcheggi, che potrebbero essere destinate ad altri usi” commenta Andrea Minutolo, coordinatore dell’ufficio scientifico di Legambiente.