“La vicenda delle autorizzazioni sulle trivelle evidenzia il primato di interessi propagandistici di questo Governo” ha dichiarato il Segretario confederale della Cisl Angelo Colombini.
“Questa vicenda, così come le misure Bonus-Malus sulle auto elettriche in precedenza, mostra come al Governo non interessi effettuare un esame sereno e approfondito di materie complesse come le trivellazioni, sul piano ambientale, sanitario, industriale, energetico ed economico” continua a polemizzare Colombini.
“Addirittura bloccare le attività di ricerca, aumentare di 30 volte le royalty a favore dello Stato senza alcuna verifica preventiva degli effetti economico-energetici significa creare un’ulteriore crisi occupazionale nel nostro paese” sostiene il Segretario confederale, che ritiene che non si sia considerato il fatto che il costo energetico per cittadini e imprese italiane è superiore rispetto agli altri paesi europei del 30%, mettendo in difficoltà sul piano della concorrenza le aziende italiane.
“Chiudere le poche piattaforme, in particolare quelle del gas che rappresentano il 90% delle estrazioni in Italia, significa aumentare ulteriormente la bolletta energetica. La Cisl chiede che si apra immediatamente un tavolo di confronto con il Ministro dello Sviluppo Economico Di Maio e il Ministro dell’Ambiente Costa per un esame delle problematiche determinate dal settore delle trivellazioni, un’eccellenza italiana in fatto di lavoro e tecnologia” ha concluso Colombini.