I ripetuti episodi di polemica per le commemorazione delle Foibe potrebbero dimostrare una ferita, quella del terrorismo politico degli anni ’70 e ’80, non ancora del tutto rimarginata.
Basti vedere quanto denuncia Carlo Fidanza, deputato di Fratelli d’Italia. Sui muri della scuola media di via Tabacchi, a Milano, sono comparse infatti delle scritte inneggianti alle Foibe e contro Sergio Ramelli, il ragazzo che fu barbaramente ucciso nel 1975.
“Ancora una volta scritte vergognose nel Municipio 5” denuncia Fidanza insieme al capogruppo municipale di Fratelli d’Italia Carlo Serini. “Sui muri della scuola media di via Tabacchi i soliti antagonisti dei centri sociali si sono distinti nell’ormai logoro repertorio dell’antifascismo militante“.
“Inneggiare alle Foibe a poche ore dal Giorno del Ricordo che l’Italia sana celebrerà il 10 febbraio è sinceramente vomitevole. Fare apologia dell’assassinio di Sergio Ramelli è infame” dichiara senza mezzi termini l’onorevole. “Ci aspettiamo che queste scritte vengano immediatamente ripulite a che vengano finalmente sgomberati tutti i centri sociali, covi di odio e di illegalità” ha concluso Fidanza.
Né il Comune né la locale sezione dell’ANPI hanno fatto pervenire messaggi al riguardo. Fatto sta che se, 43 anni dopo, la vicenda di un ragazzo ucciso per aver scritto un tema contro le Brigate Rosse deve essere usata per ledere la memoria di migliaia di persone perseguitate per il loro essere italiane, probabilmente un problema di rispetto c’è.