C’è preoccupazione nel mondo PATT per l’ormai imminente attivazione del Reddito di Cittadinanza. Emanuela Rossini, deputata per il PATT, esprime il punto di vista degli autonomisti trentini.
“Importare nel nostro sistema trentino la macchinosità burocratica e amministrativa prevista dal Reddito di Cittadinanza costerà alla nostra autonomia un prezzo molto caro e comporterà anche una dispersione inefficace di risorse per come è concepito” ha dichiarato la Rossini.
“La sua applicazione – continua l’Onorevole – prevede infatti un allineamento di tempi da Formula Uno tra diversi enti sul nostro territorio e l’inserimento dei Navigator, personale assunto senza concorso e scelti non si sa da chi né come, che saranno inviati sui territori per inserirsi nei nostri uffici al volo, determinando un’inedita ingerenza dello Stato nella nostra organizzazione autonoma amministrativa“.
“Far valere le norme di salvaguardia della nostra autonomia è per noi, in questo momento, un dovere” sostiene la Rossini, specificando che la sua dichiarazione è legata al rischio, espresso anche da altre Regioni autonome, che i costi dell’attuazione del decreto sarebbero a carico degli enti locali.
“Perdere la priorità di scelta sul nostro sistema di welfare, cruciale per la coesione sociale e la rete di supporto alla povertà reale sul nostro territorio deve farci riflettere. Rompere è facile, ma importare un nuovo sistema lontano dall’efficienza a cui noi miriamo è semplicemente inspiegabile” sostiene l’Onorevole. “Al Presidente Fugatti chiediamo di fare una politica lungimirante, per il Trentino di domani“.