Ieri in Assessorato alla Salute è stato proposto alle organizzazioni sindacali dei medici di riaprire due sedi di Centri ambulatoriali, per la precisione a Ledro e Pieve Tesino, con la conseguente assunzione di otto medici.
Contrariamente alla Fimmg e Snami, la Cisl ha rifiutato la proposta in quanto secondo il suo rappresentante, il dottor Paoli, lo stato attuale dei rapporti fra parte pubblica (Assessorato e azienda sanitaria) e la Cisl sarebbe tale da impedire qualsiasi accordo.
Secondo Paoli ci sarebbe stato solo silenzio dopo lo sciopero indetto dalla Cisl a cui hanno aderito ben il 30% dei medici di Medicina generale, senza alcun tentativo di riconciliazione. Affermazione che ha scatenato l’indignazione del Sindacato Fimmg.
“A parte i toni usati, che dovrebbero essere interlocutori mentre pare si facciano sempre più acerrimi, ci sembra che le risposte ci siano state in quella proposta di revisione del documento ultimo” sostiene in un comunicato il Segretario di Fimmg Josef Jorg. “Avevamo difatti espresso la disponibilità ad annullare la delibera sull’AFT Trento Sud e sostituirla con UCCP. Se questo non è un tentativo di riconciliazione, che cosa vorrebbe Paoli? Il licenziamento del direttore generale?“.
Viene contestata, inoltre, la decisione di rinunciare alla riapertura di ben due sedi di Centri ambulatoriali, fatto che certamente complica il rimettere sul tavolo una trattativa per un contratto provinciale. “Noi crediamo che il sindacalismo non sia fatto di pseudo-rivoluzioni alla francese, ma da una trattativa continua, fatta di piccoli passi e di rispetto delle istanze delle altre sigle” continua Jorg, che conclude: “Non saremo certo la maggioranza, ma rappresentiamo comunque gli altri colleghi, meritevoli di considerazione e rispetto“.