Cultura

Carnevale di Palù di Fersina presente ai "Carnevali della Tradizione" a Venezia

Dopo il successo riscosso nel 2018, torna l’appuntamento con i “Carnevali della tradizione“, che esalteranno l’offerta del Carnevale di Venezia con esibizioni provenienti da sei regioni, su iniziativa dell’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia.

Cuore della proposta è lo straordinario spettacolo, della durata di oltre 2 ore, che avrà luogo lunedì 4 marzo sul palco allestito di fronte alla Basilica di San Marco: oltre 300 figuranti di sette gruppi provenienti da sei regioni d’Italia ( Tricarico per la Basilicata, Ottana per la Sardegna, Lecce per la Puglia, San Giovanni in Persiceto e Civitella di Romagna per l’Emilia-Romagna, Padova per il Veneto e Palù del Fersina per il Trentino) regaleranno una rappresentazione originale del proprio carnevale, ognuno con le proprie maschere, musiche e scene, che darà vita ad una performance unica ed emozionante.

Le Pro Loco trentine saranno presenti con il Carnvale tradizionale di Palù del Fersina, il Betschato, rappresentato in questa occasione per la prima volta in Italia (è stato portato una sola volta in Germania) ed in via del tutto eccezionale fuori dal paese di Palù.  L’irriverente e scoppiettante pièce che verrà messa in scena a Venezia sarà una riproposizione riadattata del rito che si svolge martedì 5 marzo a Palù e vedrà la partecipazione delle tre maschere tipiche – il vecchio, la vecchia e il raccoglitore di uova – accompagnate dalle danze e dalle musiche tradizionali. 

Eccezionale anche la partecipazione di accompagnatori e volontari della Valle presenti a Venezia, che superano la settantina di persone, a riprova del grande coinvolgimento di tutta la comunità mochena nell’inziativa.

È la prima volta che il Trentino partecipa alla rassegna “I Carnevali della tradizione” e la soddisfazione del presidente della Federazione Trentina Pro Loco e loro Consorzi – UNPLI Trentino, Enrico Faes, è molta: “Abbiamo accolto con piacere l’invito a prendere parte a questa iniziativa, convinti che essa sia, per il mondo del volontariato turistico trentino, non solo un’occasione di visibilità, ma anche un momento di crescita e di confronto“.

La partecipazione a questo evento si inscrive nel quadro più ampio di attività portate avanti quotidianamente dalla Federazione Pro Loco per valorizzare il mondo delle Pro Loco e per mettere in luce il prezioso contributo da esse portato alla valorizzazione del patrimonio immateriale delle nostre tradizioni locali” continua Faes, che conclude: “Essere presenti sul palco di Venezia insieme a Pro Loco di tutta Italia è un’onore per tutta la nostra regione, come dimostra la presenza anche delle istituzioni provinciali all’evento: il nostro sentito grazie quindi ad UNPLI e al Consorzio turistico Valle dei Mocheni ed ai moltissimi volontari che hanno risposto con entusiasmo al nostro stimolo“. 

Per l’occasione saranno infatti a Venezia, oltre ai rappresentanti di UNPLI Trentino, anche i sindaci di Palù del Fersina e Fierozzo, Stefano Molter e Luca Molter, e il consigliere provinciale Devid Moranduzzo.

Dalle 15.30 alle 17.45 di lunedì 4 marzo sullo straordinario palcoscenico di piazza San Marco a Venezia saranno presenti le “Maschere di Tricarico”, le “Meraviglie di Puglia” (Carnevale Barocco alla Corte di Lecce), il betschato, i Gruppi Boes e Merdules di Ottana, il Carnevale di Civitella e la Corte di Re Bertoldo (Carnevale di San Giovanni in Persiceto). All’evento partecipa anche l’associazione “Regaliamo un sorriso” che nell’occasione consegnerà un assegno a sostegno della ricerca per la Città della Speranza di Padova.

I Carnevali della tradizione si inseriscono nella complessiva opera di recupero, tutela e valorizzazione del patrimonio immateriale culturale avviata da tempo dell’Unione Nazionale delle Pro Loco: un’attività riconosciuta dall’UNESCO presso cui l’Unpli è accreditata.

Il Betschato è il rito carnevalesco che si ripete ogni anno a martedì grasso a Palù del Fersina. Esso vede come protagonisti der bètscho, de bètscha (il vecchio e la vecchia) e der òiartroger  (il raccoglitore delle uova), personaggi vestiti con abiti tradizionali e con il viso coperto da un velo. Comparse importanti sono poi i coscritti del paese (i diciottenni dell’anno), che predono parte ad alcune delle scene. Il rituale è infatti molto articolato, composto di più momenti tutta la giornata di martedì grasso: a Venezia verrà riproposto in modo ridotto.

Esso inizia con una scatenata corsa, che rievoca quella che i tre protagonisti compiono in paese, quando dal maso più alto del’abitato scendono a balzi verso il centro di Palù del Fersina con un percorso che li porta di maso in maso a “seminare” fertilità e abbondanza.

Prende poi via il rito vero e proprio, di cui verrà riproposta la scena della morte simulata del bètscho e della bètscha: con il bètscho a terra, la bètscha procede alla lettura del testamento. Qui sono chiamati in causa i coscritti e le coscritte di tutto il paese; de bètsche, i vecchi, assumono quindi il ruolo di genitori di tutti i ragazzi della comunità. La lettura del testamento suscita grande attenzione e ilarità, perché avviene una sorta di gioco di inversione dei ruoli, dove il patrimonio della famiglia della ragazza viene lasciato al ragazzo e viceversa, sovvertendo le tradizionali regole di successione.

Il rito si conclude con festeggiamenti e balli, in cui si offrono dolci tipici a tutti i presenti. A Palù, la festa si chiude all’ora del tramonto con un grande rogo finale (detto vòschn), appiccato dai bètsche sulla pira preparata dai coscritti, dopo che il bètscho vi ha posto sopra la gobba di paglia. È possibile assistere al Betschato martedì 5 marzo: inizio alle ore 9.30 da Maso Scalzerhof (Loc. Tassainer) a Palù del Fersina.

Secolo Trentino