Una notizia delle prime ore del mattino ha scosso l’Italia, Roma ma soprattutto il Movimento 5 Stelle. Marcello De Vito, Presidente dell’Assemblea capitolina – ovvero il Consiglio comunale di Roma – e braccio destro di Virginia Raggi, è stato arrestato con l’accusa di corruzione.
Questa mattina i carabinieri hanno raggiunto la sua abitazione traendolo in arresto e procedendo con la perquisizione alla ricerca di prove che confermassero l’accusa riversata sul pentastellato, indicato come figura chiave nel caso delle tangenti per il futuro Stadio della Roma.
Stando alle accuse rivolte dai PM, De Vito avrebbe infatti ricevuto in maniera diretta o indiretta delle elargizioni da parte di Luca Parnasi, costruttore, al fine di favorire l’approvazione del progetto dello stadio. L’impianto sportivo, tuttavia, sarebbe solo una delle infrastrutture coinvolte nell’inchiesta attualmente in corso.
Pare infatti che un sistema di corruzione comprende anche i progetti della costruzione di un albergo presso la ex-stazione di Trastevere, senza parlare della riqualificazione dell’area degli ex-Mercati generali di Roma Ostiense. Un giro di progetti immobiliari che vedrebbe sempre un intervento di De Vito presso l’Assemblea capitolina al fine di ottenere dei responsi favorevoli.
Il nome di De Vito era già noto ai PM, che più volte lo avevano indicato nell’ordinanza che aveva portato all’arresto anche di Luca Lanzalone, ex-presidente di Acea indicato proprio dalla Giunta grillina e poi incarcerato per associazione a delinquere, finanziamento illecito e corruzione.
Pur restando indiscutibilmente il costruttore Luca Parnasi il “capo” di questa rete di corruzione, è evidente che l’arresto di De Vito rappresenta un altro duro colpo per la Giunta Raggi, che continua a perdere pezzi, per altro tradendo gli slogan elettorali del Movimento in termini di legalità.
In attesa del maxi-processo che dovrà confermare gli arresti o rilasciare gli indagati, si attende una presa di posizione anche del Sindaco Virginia Raggi, che interverrà al riguardo probabilmente nel corso della mattinata.