Maurizio Fugatti, intervenuto nella plenaria del II giorno in seno al Congresso Mondiale delle Famiglie è stato molto conciso ed efficace, come ha detto anche la presentatrice delle sessioni congressuali. Che lo presenta – però – come Presidente della Provincia Autonoma del Trentino.
“Siamo venuti ad ascoltare e a portare un pò anche la nostra esperienza: siamo da poco entrati in carica, da qualche mese, crediamo di dover fare politiche per la natalità” ha detto.
“La provincia ha un tasso medio migliore (maggiore) rispetto alla media nazionale, però ha avuto un calo negli ultimi anni” l’impegno preso è di mettere le famiglie nelle condizioni economiche di avere dei figli, quindi investendo risorse pubbliche per farlo: “Siamo una provincia autonoma, crediamo di poterlo fare! Siamo qui per capire quali siano le politiche migliori fatte anche in altri paesi su questa materia senza mettere in discussione le libertà degli altri“.
E’ chiaro che – nella situazione attuale in mezzo a un crocevia di attacchi e di insinuazioni, con la piazza che silente approva e che invece rumorosa disapprova, come non pensare al concetto della Libertà, che è diventata il baluardo quando si parla di famiglia naturale, di natalità: “Non sono messe in discussione le libertà di credere o meno nella famiglia naturale, ognuno è libero di crederci e di non crederci – ha detto Fugatti – ma le nostre semplici azioni e basi politiche sono nell’investire nel fulcro principale della società, la famiglia naturale.”
Non saranno quindi alterate le condizioni normative attuali, le risorse pubbliche non saranno utilizzate per garantire adozioni o azioni per consentire di mettere al mondo dei figli alle persone che non credono nella famiglia naturale. Taglia corto Maurizio Fugatti.
Non si risparmia di parlare delle Relazioni di Genere, della polemica legata al Congresso mondiale delle Famiglie, che si è sviluppata in Trentino. Non solo di famiglia naturale si parla, ma anche di rapporto tra società civile ed istituzioni.
Bacchetta la Giunta provinciale precedente: “Avevano fatto partire dei corsi, iniziative poco chiare, dove non si capiva dove si voleva andare a parare. Un conto è parlare di lotta al bullismo, diverso è introdurre altre tematiche”.
E’ nata una forte polemica per l’interruzione dei corsi, ha detto Fugatti. “Noi abbiamo organizzato un convegno in cui si parlava di queste tematiche e si toccava anche la teoria del Gender – ha detto – e abbiamo avuto dei pesanti scontri. Chi dissente si sta facendo sentire in un modo non del tutto democratico, non del tutto pacifico. Le porte sono state manomesse per entrare. Ma noi non ci fermiamo.” Scroscia quindi un grande applauso dalla sala.
“Vedremo se reintrodurre i corsi che trattano del bullismo e in quali modalità, ma noi altri corsi non ne facciamo” ha concluso Maurizio Fugatti.