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Alto Adige. Urzì presenta mozione contro l'uso di fitofarmaci nelle aree di tutela dell'acqua pubblica

Nelle scorse ore la Giunta provinciale ha autorizzato, attraverso una delibera, l’uso di fitofarmaci (glifosato, captano, dithianon…) e pesticidi nelle vicinanze delle aree di tutela delle acque potabili.

Il Consigliere provinciale de L’Alto Adige nel cuore – Fratelli d’Italia Alessandro Urzì in merito alla vicenda ha informato di voler presentare un’interrogazione urgente e una mozione.

Contestualmente Alessandro Urzì ha aggiunto: “Mentre in Italia l’uso del glifosato ha subito recentemente delle forti limitazioni, a causa della sua potenziale cancerogenicità, la Provincia di Bolzano ne autorizza l’uso addirittura a ridosso delle aree di captazione dell’acqua potabile destinata al consumo umano. Zone dove per tutelare la salute pubblica si dovrebbe favorire soprattutto le coltivazioni biologiche o tuttalpiù di interventi con prodotti a basso impatto ambientale, ed invece si autorizzano diserbanti ed altri fitosanitari noti per la loro elevata tossicità sia per l’uomo che per gli animali, soprattutto pesci, e l’ambiente”.

Proseguendo nel suo intervento il Consigliere altoatesino ha evidenziato: “Caso emblematico è l’area di tutela dell’acqua potabile  di Sinigo presso Merano, dove già le rilevazioni dei mesi scorsi  hanno dato esiti sconcertanti per la presenza di elevati valori di arsenico nella falda. Il pozzo che si trova  a Borgo Vittoria è circondato dai frutteti dell’azienda provinciale di Castelvarco, che ora, grazie al provvedimento della Giunta,  potranno venire irrorati con pesticidi ad alta tossicità”.

Successivamente Alessandro Urzì ha specificato che si batterà per chiedere la sospensione della delibera, aggiungendo come tale delibera vada assolutamente rivista per evitare che la periferia di Merano sia interessata da ulteriore inquinamento.

Concludendo il suo intervento il Consigliere Urzì ha ribadito come sia necessario “un campionamento continuo dell’acqua potabile immessa nell’acquedotto cittadino”.

Secolo Trentino