Politica locale

TFR dipendenti APSS, Degasperi: "La Giunta conserva le discriminazioni"

Il Consigliere provinciale del Movimento 5 Stelle in Trentino Filippo Degasperi non ha risparmiato critiche contro la Giunta del Presidente Maurizio Fugatti, “reo” di non aver accorciato i tempi di attesa del TFR per i dipendenti dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari.

Quando in Trentino si è promesso il cambiamento di marcia, noi ci siamo preoccupati perché tra le tante marce esiste anche la retro. Ecco che arriva puntuale la conferma dei nostri timori” dichiara il Consigliere in un comunicato stampa.

Già la scorsa estate avevamo lavorato per ottenere l’impegno della Provincia al fine di superare l’evidente discriminazione subita dai dipendenti dell’APSS, che al termine del servizio non ricevano il TFR secondo i 90 giorni stabiliti per i colleghi dipendenti provinciali ma con tempi di attesa che possono superare anche i 2 anni” accusa Degasperi.

Su questo tema – continua il Consigliere pentastellato – anche il sindacato si era attivato, arrivando a rallegrarsi insieme a noi per il risultato ottenuto. Di fatto, l’impegno finanziario della Provincia sarebbe tutto sommato contenuto e soprattutto confinato al primo momento di eventuale adeguamento dei trattamenti, dato che con il rientrare degli anticipi, la situazione si normalizzerebbe in tempi rapidi“.

Purtroppo, la nuova Giunta del cambiamento, in base alla risposta ricevuta
direttamente dal Presidente Fugatti, sceglie di mantenere lo status quo,
discriminazioni comprese, azzerando gli impegni presi e le parole spese da chi li ha preceduti” conclude polemicamente Degasperi.

Il Presidente Fugatti, nella risposta scritta inviata allo stesso Consigliere del Movimento 5 Stelle, ha sottolineato l’impossibilità al momento di rendere i tempi del TFR per i dipendenti APSS analoghi a quelli dei colleghi per due motivi: l’impatto finanziario dell’anticipazione a carico della provincia e la necessaria stipula di accordi con l’INPS al fine di modificare le procedure. Accordi che, a detta del Presidente, dovrebbero essere promossi dall’APSS e non dalla Provincia.

Secolo Trentino