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INPS per la famiglia. Presidente chiede scusa dopo le risposte diventate virali sui social

“Perché invece di ripetere le stesse cose non va sul sito Inps e richiede il Pin che ci vogliono 5 minuti!!??”. “Basta richiederlo a Poste o a Inps. Oppure è troppo impegnata a farsi i selfie con le orecchie da coniglio?”. E ancora: “Ma insomma!!! Deve avere Spid e Pin che non ha richiesto nonostante glielo abbiamo detto 1.000 volte”.

Sono solo alcuni dei commenti del social media manager di INSP per la Famiglia divenuti virali sui social nella giornata di ieri. Ma a 24 ore da quegli episodi a chiedere scusa è ora direttamente il Presidente dell’INSP per la famiglia Tridico.

“Inps – ha detto – si scusa per alcuni toni utilizzati per la gestione della pagina Facebook Inps per la Famiglia, che non rispecchiano i valori e la missione dell’Istituto. Obiettivo di Inps, e della Pubblica Amministrazione in generale, deve essere quello di creare un dialogo costante e trasparente per avvicinarsi ai cittadini”.

“L’Istituto – ha continuato nella nota – comprende il disappunto che la vicenda può aver creato. Pertanto, s’impegna a predisporre il necessario affinché quanto accaduto non si possa ripetere in futuro”. 

“Al tempo stesso voglio precisare che stanno girando molti post assolutamente falsi, cui non prestare fede. Sostenere le famiglie in difficoltà puntando all’inclusione sociale ed al reinserimento lavorativo: questo l’obiettivo del Reddito di Cittadinanza e della Pensione di Cittadinanza”.

“Abbiamo già elaborato l’85% delle istanze; ne sono state accolte il 72%, 27% respinte ed 1% in evidenza perché è necessaria un’ulteriore attività istruttoria”.

E ancora, puntualizzando sull’avanzamento delle domande pervenute: “delle domande residue, circa 44mila saranno definite entro questa settimana. Le ulteriori 80mila sono domande presentate insieme al modello Rdc/Com per comunicare la variazione di redditi da attività lavorativa rispetto all’Isee, che saranno lavorate entro la fine del mese di aprile”.

“Stimando – ha aggiunto – che anche per le istanze in evidenza si confermi una percentuale di accoglimento analoga a quella delle pratiche già definite e che la percentuale di accoglimento delle pratiche presentate insieme al modello Rdc/Com sia più alta, ritengo ragionevole una stima complessiva delle istanze accolte intorno al 75%”.

“Ho letto – rifacendosi poi ad alcune segnalazioni – di una cittadina che afferma che sarebbe stata ammessa al Reddito di Cittadinanza per ricevere un sussidio di importo inferiore a quello che riceveva per il ReI. Stiamo eseguendo tutte le necessarie verifiche, ma l’ipotesi in questione è veramente remota, essendo il RdC una misura più generosa del ReI”.

“In ogni caso – ci ha tenuto a ribadire Tridico – è evidente che, ove mai un caso del genere dovesse verificarsi, al cittadino che non aveva terminato la fruizione del ReI, sarà assicurato il trattamento più favorevole”.

“Per informazioni è possibile chiamare il contact center dell’Istituto al numero 803.164, gratuito da telefono fisso, o al numero 06.164.164 da cellulare (a pagamento in base alla tariffa applicata dai diversi gestori). Inoltre è disponibile on-line il servizio per la consultazione delle domande di Reddito di Cittadinanza e Pensione di Cittadinanza presentate presso gli sportelli di Poste Italiane, i CAF o tramite SPID sul sito del Reddito di Cittadinanza”.

Secolo Trentino