Nove medici di Rovereto hanno deciso di invocare uno sciopero in protesta con l’Assessorato provinciale alla Sanità e l’Azienda Sanitaria Provinciale, con l’intenzione di continuare a scioperare qualora le loro richieste non dovessero essere ascoltate.
“Questi soggetti pubblici – scrivono i medici in un comunicato stampa – hanno scavalcato di proposito le disposizioni di Legge in fatto di contratti per la medicina generale e hanno speso denaro pubblico per aprire un maxi-ambulatorio a Trento Sud, dove attualmente hanno il proprio studio sette medici generalisti“.
“Questo tipo di organizzazione in maxi-ambulatori dovrebbe essere estesa su tutto il territorio trentino, seguendo i dettami del Decreto Legge Balduzzi, che obbliga ad accentrare i nostri numerosi ambulatori in AFT, Aggregazioni Funzionali Territoriali, che altro non sono se non poche grandi strutture” descrivono i medici. “Quel decreto fu però emanato senza un preventivo dibattito politico e senza un parere né sociale né sanitario“.
“Ad ogni AFT verranno assegnati circa 20.000 pazienti, con 20 medici generalisti in turnazione. Un vero e proprio supermercato della salute, dove i pazienti non avranno più nemmeno la certezza di trovare il loro medico a visitarli” denunciano i dottori. “La possibilità di libera scelta del medico da parte del cittadino e la principale prerogativa del nostro lavoro, ovvero il rapporto fiduciario tra medico e paziente, vengono sacrificate, facendo inoltre crollare la qualità del servizio“.
“Noi siamo per il mantenimento e il miglioramento del nostro lavoro negli ambulatori attuali, che garantiscono assistenza medica primaria nella città e nei paesi periferici, su tutto il territorio provinciale. Stiamo inoltre attuando una petizione mediante raccolta firme in quanto preoccupati, tanto noi quanto i nostri pazienti, da questo stravolgimento epocale” concludono i medici.