“Pur amando presentarsi come il nuovo la giunta provinciale ha fin ora messo in campo le politiche più vecchie ed incartapecorite mai viste in Trentino. Le stesse del cosiddetto centrosinistra autonomista, solo elevate all’ennesima potenza. Nulla lo dimostra meglio delle intenzioni a più riprese enunciate, ed in qualche caso già messe in atto, riguardo allo sviluppo, dove le linee guida paiono essere asfalto e cemento, consumo di suolo con spruzzate qui e la di distruzione di ambienti naturali, trasformazione della montagna in un Luna Park e la prostrazione dell’interesse pubblico a quello delle categorie private”. A dichiararlo è niente di meno che l’esponente e Consigliere della Provincia autonoma di Trento del M5S Alex Marini.
“Il settore in cui la giunta ha maggiormente dato prova della propria incapacità di andare oltre le politiche consunte viste fin qui in Trentino – ha sottolineato il Consigliere – è senza dubbio quello del turismo, basti ricordare l’apertura acritica mostrata verso i grandi eventi da realizzare in altura, o nei parchi naturali, ad esempio lo spettacolo di Giorgio Moroder all’Alpe Tognola o il megaraduno dei proprietari di Jeep nel cuore del Parco Naturale Paneveggio”. “Per la giunta – ha ribadito Marini – pare che tutto si giustifichi se si genera un po’ di indotto, peccato che le esternalità negative in termini di inquinamento e assimilazione dell’ambiente montano a quello urbano le debba poi sostenere la comunità”.
“Sempre a tema ambiente e turismo non si possono poi dimenticare le dichiarazioni circolate tempo fa sui giornali riguardo all’espansione degli impianti sciistici all’area naturale di Serodoli”.” Lo slancio iniziale pare essersi arrestato dopo una nostra interrogazione – ha ribadito il Consigliere allegando il testo dell’interrogazione presentata in Consiglio – che chiedeva chiarezza su quella che pareva profilarsi come l’ennesima concessione allo sfruttamento del demanio pubblico agli impiantisti. Non abbiamo però dubbi però che stiano solo aspettando l’occasione buona per tornare alla carica”. “Del resto, dopo gli anni del centrosinistra in cui gli impiantisti avevano ottenuto quasi tutto quello che volevano, l’attuale amministrazione provinciale pare aver scelto di innovare nella continuità, cioè cedere anche le ultime briciole che restano ai desiderata delle aziende del trasporto a fune”.
Quanto alla viabilità, il Consigliere non si lascia sfuggire l’ennesima stoccata alla Giunta di centrodestra: “nulla esemplifica le idee della giunta come il sostegno fornito al collegamento con la Valdastico, vecchio, inutile e dannoso. La maggioranza ci si è buttata a pesce e lo rivendica, millantando benefici economici stratosferici che nessun’analisi avveduta si permetterebbe di dare per buoni, mentre sono molto realistici i danni che questa grande opera potrebbe causare, dall’inquinamento dell’aria a quello delle sorgenti”.
Nel settore dell’edilizia “l’ideona“, come la definisce il Consigliere penta stellato trentino in riferimento alle politiche adottate in questo senso dalla Giunta, “pare invece essere l’eliminazione di una delle pochissime buone pensate avute da Mauro Gilmozzi nella sua pluridecennale carriera politica, togliendo i limiti alle seconde case, già proliferate come funghi negli anni passati, con il triste effetto di tramutare molte località trentine in piccole periferie di Milano”. “Il problema vero – secondo il grillino – è che in passato si è costruito troppo e male, col bel risultato di mangiarsi territorio, abbruttendo il risultato d’insieme e quindi la sua attrattività”. La giunta però, attacca il Consigliere, “non se ne da per inteso, e nascondendosi dietro alle richieste dei costruttori edili, punta alla nuovissima soluzione di aprire alle seconde case per i foresti”.
Si potrebbero proporre fortissimi incentivi, ribadisce Marini sollevando alcune soluzioni alla Giunta, “alla ristrutturazione dell’enorme patrimonio edilizio pressoché abbandonato che abbiamo anche in Trentino, ma alla giunta deve sembrare un’idea troppo vecchia. Meglio puntare su cemento e più cemento, che in effetti sono concetti mai sperimentati prima”, sottolinea Marini con una punta di sarcasmo nella nota stampa.
Come si può ben vedere, ha infine concluso, “dopo 6 mesi di governo la nuova maggioranza ha saputo solo proporre idee vecchie e per lo più dannose”. Si spererebbe – ha ravvisato in conclusione, “in un ravvedimento, ma segnali in questo senso non se ne vedono, anzi, assistiamo attoniti a dichiarazioni in serie che paiono mirare all’erosione delle ricchezze ambientali che da sempre caratterizzano il Trentino, imponendogli a forza modelli di padanizzazione già conosciuti da queste terre, dove hanno lasciato ferite che ancora oggifaticano a rimarginarsi”.