Claudio Cia, Consigliere provinciale di AGIRE per il Trentino, ha affidato ad una nota le proprie perplessità circa l’organizzazione del convegno “Educare a riconoscere e valorizzare la differenza di genere” da parte di UNITN e la rete di Istituti Comprensivi e Superiori di Trento.
Il Consigliere di AGIRE sulla vicenda ha dichiarato: “lascia particolarmente perplessi l’organizzazione (…) di un controconvegno dal titolo già evocativo: “Educare a riconoscere e valorizzare la differenza di genere”, che si terrà il 3 maggio presso la sala della Cooperazione. L’iniziativa, definita pleonasticamente come “proposta formativa”, è infatti una palese contrapposizione politica al convegno, organizzato dagli Assessori Bisesti e Segnana, che s’intitolava “Donne e uomini: solo stereotipi di genere o bellezza della differenza?”, il quale aveva scatenato le scomposte e violente contestazioni, dentro e fuori dal Palazzo della Provincia, da parte dei soliti noti e sinceri democratici. Ricordiamo anche come, all’indomani del convegno, alcuni esponenti non solo del mondo politico, ma anche di quello scolastico e universitario (in teoria, ma solo in teoria, “neutro”), si erano lamentati definendo i relatori “di parte” e orientati verso le idee dell’attuale maggioranza. Ora, trattandosi quello di un convegno politico, e non una “iniziativa formativa”, ciò non dovrebbe sollevare alcuno stupore. Quello che stupisce invece è che chi dovrebbe, per il proprio ruolo formativo, essere imparziale, organizzi un convegno politico dietro al paravento dell’ “iniziativa formativa”. Se UNITN e la Rete degli Istituti Comprensivi e Superiori di Trento avessero voluto promuovere un vero confronto, dimostrando così la loro levatura e indipendenza, avrebbero invitato infatti dei relatori in grado di sostenere posizioni differenziate. Al contrario questo non sarà possibile”.
Proseguendo nella nota Claudio Cia ha poi aggiunto: “a livello accademico i curriculum vitae hanno la loro importanza e scorrendo quelli dei relatori dell’“attività formativa” del 3 maggio emergono ricorrenti affiliazioni ad associazioni che pongono tra i loro obiettivi: “interventi di formazione sulla didattica di genere e l’educazione sull’orientamento sessuale”, la “promozione dei diritti della categoria LGBTQI+” (ovvero lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer, intersessuali, ecc…), il sostegno all’istituzionalizzazione degli studi in materia di gender, promuovendone la visibilità anche con scritti dal chiaro titolo “Fare e disfare il genere in educazione: spunti teorici e buone prassi operative”, forzando la cooperazione tra il mondo accademico e i rappresentanti del mondo LGBTQI+, il tutto attraverso esplicite raccomandazioni alla politica. A corredo vi è tutta una serie di collaborazioni con enti, associazioni, cooperative sociali e Istituti scolastici con sede in Provincia di Trento per attività di formazione di docenti e tutor, sempre in materia di gender. Di fatto dei portatori di interessi delle solite lobbies e di sicuro non super partes, rendendo così evidente come siano gli stessi relatori ad essere i primi interessati che i corsi che li riguardano non vengano cessati!”
Successivamente il Consigliere Cia, ricordando come i partecipanti a tale convegno riceveranno un attestato emesso direttamente dall’Università di Trento e che il corso sarà valido per l’aggiornamento, ha evidenziato come la stessa Università promuova corsi di aggiornamento in cui vi sono lezioni a senso unico.
Infine, concludendo il suo intervento, Claudio Cia ha specificato che, a differenza di quanto successo in passato, nessuno cercherà di impedire la libera espressione delle idee, lasciando ai cittadini la massima libertà di scelta.