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Murelli (Lega): "vogliamo incentivare l'assunzione delle donne per spingere gli imprenditori a non discriminarle"

A seguito delle polemiche scatenate dalle dichiarazioni di Ambra Angiolini sul bonus assunzione per le donne durante il concerto del Primo Maggio a Roma, Elena Murelli, deputata della Lega e componente della Commissione Lavoro della Camera, è intervenuta ai microfoni de “L’Italia s’è desta” condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Elena Murelli, parlando delle dichiarazioni della Angiolini, ha precisato: “questa è una proposta di legge portata avanti da me quindi da una donna. Questo è uno degli incentivi per le aziende per assumere donne perché purtroppo in Italia il gender gap c’è. Uno dei motivi per cui le donne non vengono assunte è la possibile maternità e il costo della maternità in Italia è molto alto”.

Proseguendo nel suo intervento la deputata della Lega ha rincarato: “quindi dare questo sgravio è molto utile. Io arrivo da un viaggio in Arabia Saudita, in un Paese dove fino a due anni fa le donne erano segregate in casa, adesso le donne sono più valorizzate degli uomini sul lavoro, gli imprenditori preferiscono assumere delle donne perché sono più orientate al lavoro, non dico che le donne siano meglio degli uomini, ma lavorano meglio degli uomini”.

Infine, concludendo il suo intervento, Elena Murelli si è rivolta direttamente ad Ambra Angiolini aggiungendo: “la frase di Ambra è d’impatto, ma perché dire: lo sgravio è mio e me lo tengo io? Non hai diritto a tenere lo sgravio, ti viene dato un lavoro e con lo stipendio puoi farci quello che vuoi. Perché lo sgravio dovresti tenerlo tu? Noi andiamo ad incentivare l’assunzione delle donne, aiutiamo le donne a poter entrare nel mondo del lavoro. Ambra è stata contraddittoria perché ha parlato anche dell’equiparazione uomo-donna e questo sicuramente è importante, attraverso l’incentivazione femminile si vuole proprio mettere sullo stesso piano uomo-donna anziché discriminare le donne perché vanno in maternità”.

Secolo Trentino