Cultura

Bisesti lancia il Forum per la Cultura. Sgarbi: "Serve cambiare"

Mirko Bisesti lancia il Forum per la Cultura in Trentino, iniziativa che vedrà la partecipazione di diversi intellettuali di estrazioni diverse per dare una svolta di segno alla cultura locale.

I nomi di rilievo sono tanti: la direttrice della Fondazione Teatro Coccia di Novara Corinne Baroni, il collaboratore del Ministero dell’Istruzione Edoardo Dallari, la professoressa di Economia degli intermediari finanziari Paola Fandella, il Segretario della Pontificia commissione di Archeologia sacra Monsignor Pasquale Iacobone, il poeta Davide Rondoni, l’avvocato cassazionista Stefano Lombardi e il professore di Filosofia del Linguaggio Renato Troncon, che sarà anche Segretario del Forum.

Un nome su tutti però si è imposto come coordinatore scientifico: Pietrangelo Buttafuoco, storico collaboratore di diverse testate nazionali come Il Secolo d’Italia, Il Giornale, Il Foglio, Il Fatto Quotidiano e Il Sole 24 ore. Un intellettuale da sempre orientato a destra e che ha spesso scatenato le ire di una certa parte politica, ma non quelle di Vittorio Sgarbi.

Sgarbi e Bisesti

I membri del Forum della Cultura non si occuperanno né di arte né di scienza, ma di principi generali che dovranno cambiare la gestione monocromatica del Festival dell’Economia” ha dichiarato infatti il Presidente del MART. “La decisione di chiamare Buttafuoco insieme a persone che io stesso ho suggerito a Bisesti è coerente con la volontà di immaginare qualcosa di diverso. Tito Boeri non può essere per sempre, la politica culturale deve cambiare. Se abbiamo vinto a Ferrara anche grazie a Buttafuoco, se vinciamo le elezioni in Trentino, la politica culturale deve cambiare anche in Trentino ed ecco perché Bisesti lancia il Forum per la Cultura“.

Buttafuoco è uno scrittore e un antropologo, si muoverà nell’ambito della letteratura e della cultura, non in ambito artistico. Il campo scientifico è presieduto dal Muse, quello artistico dal MART. Altri aspetti, come la cultura, la musica, la letteratura e il Festival dell’Economia dovranno avere non un capovolgimento ma una registrata” conclude Vittorio Sgarbi.

Secolo Trentino