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Politica locale

Radio Radicale. Lega Trentino vota a favore, M5S si spacca

Radio Radicale ha ottenuto un forte gesto di solidarietà dalla Provincia Autonoma di Trento, che nel proprio Consiglio ha deciso di approvare una mozione per impegnare il Governo a far proseguire la trasmissione radiofonica delle sedute dei lavori parlamentari.

La mozione, a firma dei due esponenti di Futura Lucia Coppola e Paolo Ghezzi e del Consigliere del Movimento 5 Stelle Alex Marini ha trovato d’accordo molti gruppi consiliari, da Civica Trentina a Forza Italia, dal PD alla Lega.

Dal nostro punto di vista c’è sempre stato il sostegno all’informazione, basti pensare a Radio Padania Libera. Per noi poter parlare convintamente anche di opinioni differenti è un valore. Da parte nostra c’è coerenza, che votiamo tanto a Roma quanto a Trento in una direzione” sostiene l’Assessore alla Cultura Mirko Bisesti, evidenziando il parere positivo della Lega alla mozione. “C’è bisogno di comunicare in ogni modo i lavori d’aula, penso che una corretta e continua informazione sia il metodo migliore per permettere ai cittadini di comprendere la realtà politica“.

Bisesti nel corso del suo intervento in Consiglio provinciale

Il Segretario nazionale della Lega Trentino non ha risparmiato anche qualche critica al Movimento 5 Stelle, che in Aula consiliare si è spaccato, vedendo da un lato il voto contrario di Degasperi e dall’altro prima la firma alla mozione e poi l’astensione di Alex Marini.

Ritengo che il finanziamento pubblico agli organi d’informazione sia una delle ragioni della cattiva informazione che si fa in Italia” afferma duramente l’ex candidato Presidente per i grillini. “L’accusa non è per Radio Radicale ma per il sistema, supportato da tutte le forze politiche. Nella scorsa legislatura mi sono astenuto sulla proposta di finanziamento pubblico ai media del nostro territorio e adesso vediamo dei monologhi da parte di certi mezzi d’informazione. Non condivido la mozione né lo spirito, visto che esistono mezzi d’informazione che restano in piedi senza bisogno di alcun sostegno pubblico, loro hanno ricevuto 250 milioni in 25 anni. Voterò assolutamente contro l’erogazione di finanziamenti pubblici a un ente privato“.

Di altro avviso il Consigliere firmatario Alex Marini, criticato anche da Claudio Cia per trovarsi in una posizione contraddittoria, visto che l’unica forza politica ad essersi esposta col voto in Aula parlamentare contro Radio Radicale è stato proprio il Movimento 5 Stelle: “La mia firma a questa proposta di mozione è contraddittoria. Se dovessi utilizzare il ragionamento logico-razionale non avrei firmato la mozione perché concordo con Degasperi sul piano formale. Le decisioni di un Consigliere sono però anche dotate dall’emozione: ho deciso di firmare questa mozione perché Radio Radicale è stata la prima emittente che ha appoggiato il concetto di ‘aula aperta’ attraverso le dirette streaming, un principio che oggi è ancora messo in discussione. Inoltre Radio Radicale è stata una delle prime a parlare di democrazia diretta e partecipazione. Quando venni invitato a Napoli allo Stato generale del Federalismo e della Democrazia diretta ci fu la diretta di Radio Radicale, pubblicizzando lavori su un tema sempre passato in secondo piano. Il conflitto è questo, tra la razionalità di Degasperi e la necessità di rafforzare gli strumenti di partecipazione popolare“.

Pur non essendosi criticati personalmente su questo punto – addirittura nella giornata odierna hanno anche effettuato una diretta video insieme, a rimarcare come il problema sia più ideologico che personale – si notano due anime contrapposte nel Movimento su questo specifico tema: da una parte chi è contro il finanziamento pubblico a enti privati, di qualsiasi entità; dall’altra chi comprende l’importanza di un’emittente che da sempre ha garantito pluralismo e sostegno a idee portate avanti originariamente dal Movimento.

La domanda da farsi è: è una divisione esclusiva tra la “razionalità” di Degasperi e l’emozionalità di Marini, oppure c’è una vera e propria “Questione Radicale” all’interno dei 5 Stelle?