VICENZA “Pochi giorni ancora e potremo festeggiare tutti insieme una notizia che attendiamo da tempo, ossia la nomina ufficiale del Ponte degli Alpini quale monumento nazionale”. A dare l’annuncio oggi è Elena Pavan, sindaco di Bassano del Grappa, eletta nelle settimane scorse al primo turno. “Contiamo che l’iter necessario – precisa la Pavan, prima sindaco donna nella storia della città – si concluda a breve e assegni al simbolo della nostra città un riconoscimento che rende felici e orgogliosi noi bassanesi e tutti coloro che nel mondo amano Bassano e il suo ponte”. “Ringrazio tutte le persone – aggiunge il primo cittadino – che a vario titolo si sono prodigate per ottenere questo importante risultato, in particolare Germano Racchella che ha coltivato con grande attenzione tutti i passaggi che la procedura prevede”. Ha detto ieri la governatrice, dopo il dramma del mese scorso quando la Mondadori pubblicava un refuso in cui definiva il Ponte sulla Brenta quello della Caporetto.
L’assessore all’istruzione della Regione Veneto, Elena Donazzan, era insorta alla segnalazione ricevuta in merito al testo di Vittoria Calvani «Storia e Progetto», edito da Mondadori e proposto dal Ministero dell’istruzione tra i libri di testo adottabili per l’insegnamento della storia nel secondo ciclo delle scuole secondarie. Il ponte non è sul Piave (ma sulla Brenta) e così argomentava: «Dopo Caporetto, divenne il simbolo della resistenza sul Piave, un evento militare eroico che ispirò numerose canzoni». In realtà “Il Piave mormorò non passa lo straniero” non ha niente a che fare con la canzone alpina “Sul ponte di Bassano noi ci darem la mano”.

Il libro è stato subito ritirato, ma l’Associazione Nazionale Alpini pur apprezzando il fatto che l’Editore Mondadori abbia prontamente ritirato dal mercato il libro “Storia e progetto” dell’autrice Vittoria Calvani, esprime un profondo disagio per questa vicenda. L’aver confuso la Brenta con il Piave non costituisce solo un refuso topografico o una distrazione in fase di composizione, ma un errore di merito poiché argomentato con una ricostruzione storica che ha confuso l’epica resistenza sul Piave con i fatti legati alla disfatta di Caporetto. In queste terre sacre alla Patria, l’epopea alpina ha scritto pagine di altruismo e di dovere compiuto.
Ciò denota quale improvvisazione ci sia in quanti hanno oggi il compito e la responsabilità pedagogica di consegnare la storia alle nuove generazioni. Come ha dichiarato Bruno Fasani ANA in una nota alla stampa.
Il Ponte Vecchio di Bassano nel 2018 aveva rischiato il crollo, poi sommerso dalla alluvione autunnale, ha finito di essere sistemato nella primavera del 2019. Fermo restando che la manutezione è continua all’opera esteticamente più dolce del Nord Est italiano.
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