Quello della solidarietà internazionale è un sistema che non può essere che riformato o – piuttosto – smantellato. In queste settimane la discussione in merito all’abolizione della regola che prevede di destinare lo 0,25% del bilancio provinciale per le varie associazioni e cooperazioni che si occupano di solidarietà internazionale ha destato forti proteste che hanno coinvolto non solo gli stessi operatori ma anche il mondo accademico. Alla base di tali critiche nei confronti della Giunta a trazione leghista presente attualmente in Trentino, vi è stata la motivazione che tale solidarietà internazionale aveva come scopo quello di supportare progetti volti a sviluppare e aiutare i paesi del terzo mondo con opere missionarie così da far apparire un Trentino dedito alla solidarietà, creando al contempo una potente arma per la politica estera della Provincia Autonoma.
Certamente queste sono state attività che hanno avuto un forte impatto mediatico, ma al contempo tale sistema – se basato sulla spesa di ingenti somme denaro per lo sviluppo di progetti che nei fatti non hanno portato a dei risultati concreti – ha riguardato per esempio anche lo svolgimento di documentari su temi che possono essere di interesse solamente per un pubblico ristrettissimo di persone, nei fatti finanziando con denaro pubblico attività di scarsa utilità sociale.
La domanda sorge spontanea quindi: a chi è rivolta la solidarietà internazionale trentina? Il suo scopo è quello di aiutare concretamente i paesi del terzo mondo o è semplicemente un’occasione per sostenere economicamente una rete di contatti tra persone?
Sono domande alle quali solo Spinelli poteva rispondere ma non ha voluto farlo. Probabilmente non perché ignorasse i fatti, ma più probabilmente per un gesto di cavalleria e di amore nei confronti della propria terra. Il sistema della solidarietà internazionale in Trentino sta vivendo proprio in queste ore una radicale trasformazione che lo porterà ad essere, probabilmente, molto più concreto e utile per gli stessi scopi che il centrosinistra avanza: una battaglia a livello politico non certamente facile e che anzi è stata senza ombra di dubbio sottovalutata.
S.M.