Le biblioteche trentine sono un patrimonio da valorizzare: a dirlo in un’interrogazione i Consiglieri di Futura 2018 Paolo Ghezzi e Lucia Coppola. I due Consiglieri hanno ricordato che da sempre le biblioteche fanno parte della nostra cultura educativa e ricreativa. In epoche passate questi spazi erano particolarmente apprezzati e venivano impiegati come dimore della conoscenza universale.
Tuttavia il valore pedagogico delle biblioteche non è rimasto relegato a tempi passati. Questa istituzione sopravvive ancora oggi in tutto il mondo, rifiutandosi di soccombere di fronte al dilagare dell’informazione digitale.
“La conoscenza non ha fine – hanno ricordato i due Consiglieri di Futura 2018 – e, per questa ragione, le biblioteche sono un pilastro culturale. Il valore pedagogico delle biblioteche si mantiene inalterato perché il loro obiettivo è costituito dall’insegnamento e dall’apprendimento. Gran parte della popolazione mondiale fa ancora uso delle biblioteche pubbliche, scolastiche, universitarie e specializzate”.
L’UNESCO e la Federazione Internazionale delle Associazioni e Istituzioni Bibliotecarie (IFLA) riconoscono l’importanza di queste case del sapere comunitario. Non si limitano ad offrire al lettore l’opportunità di forgiare un pensiero critico, ma costituiscono anche uno spazio privo di confini delimitati da etnia, opinione politica, nazionalità, cultura, religione e pressioni di carattere commerciale. Queste caratteristiche le rendono un pilastro educativo della società.
Le biblioteche oggi quindi non sono solo un luogo dove trovare libri ma anche un punto di riferimento come luogo d’incontro e di scambio culturale. Un luogo dove organizzare eventi, dotato di nuove apparecchiature multimediali e tecnologiche. Uno spazio accessibile e inclusivo dove si promuove la diversità culturale e i valori di tolleranza, pace e rispetto.
Con la legge provinciale n. 17 del 1977, la cosiddetta Legge Lorenzin, è stato istituito il Sistema provinciale delle biblioteche che si traduce con una rete di biblioteche sul territorio provinciale. Successivamente negli anni 80 è stato istituito il Catalogo Bibliografico trentino, tramite il quale viene catalogato ed inventariato tutto il patrimonio bibliografico della biblioteche del Trentino.
Per questo motivo si è interrogato l’Assessore Bisesti per sapere “se ritengano accettabile che centinaia di libri acquistati dai Comuni giacciano in scatoloni presso la biblioteca di Trento in attesa di catalogazione;quando sarà indetta la gara europea per appaltare il servizio di catalogazione;se non ritenga necessario nel frattempo potenziare con personale aggiuntivo l’ufficio che si occupa di catalogazione in modo da cominciare a smaltire la quantità di libri in attesa;considerato che la Provincia di Trento deve garantire la catalogazione sulla base di una convenzione stipulata con tutte le biblioteche, come intende superare gli impedimenti giuridici e burocratici che stanno bloccando il servizio di catalogazione, in attesa dell’espletamento della gara europea”.