Botta e risposta tra Paolo Ghezzi, della lista Futura e l’Assessore Regionale agli Enti Locali Claudio Cia, di Agire per il Trentino, sul tema dei sindaci emeriti, figura prevista dall’assestamento di bilancio previsto per il periodo 2019-2021 dalla Regione Trentino-Alto Adige.
“Un articolo di cui non sentivamo bisogno, per tante ragioni” commenta laconico il consigliere della lista di centrosinistra. “Anche i costi hanno il loro peso: l’istituzione di un albo dei sindaci emeriti non sarà certo a costo zero, visto che un funzionario dovrà redigere la delibera di Giunta che disciplinerà le modalità di iscrizione, tenuta e revisione dello stesso. Per non parlare poi dell’applicazione della delibera: dovranno essere ricercati tutti i sindaci potenzialmente interessati dall’albo per chiedere loro se intendano opporsi alla pubblicazione, verificando il rispetto delle norme sul rispetto della privacy e controllando se abbiano riportato condanne per reati verso la pubblica amministrazione“.
“Un lavoro tutto a carico dell’ente pubblico – continua Ghezzi – che rende più chiaro il concetto degli ‘accertati fabbisogni di personale’ espresso dall’articolo 9 del disegno di legge di assestamento. La funzione storico-archivistica dell’albo espressa in Aula da Cia ha senso se la banca dati sarà completa ed esaustiva. Una missione impossibile“.
“Bombastica è l’aggettivo giusto per questa norma” commenta in conclusione Cia. “Inoltre è inutile, perché un titolo vuoto non serve a nessuno, tanto che il Presidente del Consiglio delle Autonomie Locali Paride Gianmoena aveva bollato come ‘folle e fuori dal tempo‘ l’idea del 2016, più articolata, di istituire un vero e proprio titolo onorifico di Sindaco emerito. Onorevole, commendatore, ufficiale, grande ufficiale, cavaliere, cavaliere di gran croce: avevamo bisogno anche del sindaco emerito? La politica si riguadagnerà così la stima dei cittadini e dell’opinione pubblica?” si chiede sarcasticamente Ghezzi.
Naturalmente non si è fatta attendere la risposta di Cia: “Ghezzi parla di costi ingiustificati per via dei funzionari che dovrebbero occuparsi della ricerca di tutti i sindaci potenzialmente interessati. Ciò è curioso, visto che lui stesso in aula aveva descritto questa norma come priva di impatto finanziario. Basti pensare che qualsiasi interrogazione di Ghezzi, anche quella che presenterà riguardo l’albo, sarebbe passibile delle stesse accuse visto che anche in quel caso un funzionario deve lavorare“.
“Inutile e bombastica sono giudizi leciti – continua Cia – ma soggettivi. Nei mesi scorsi ho incontrato il direttivo dell’Associazione ex Sindaci del Trentino, presieduta da Fabio Zanetti e allo stesso modo ho parlato con il Presidente dell’Associazione ex Sindaci dell’Alto Adige Arthur Scheidle. Gli incontri sono stati estremamente proficui, con una disposizione positiva verso questo provvedimento“.
“Ghezzi ha poi tirato in ballo il Presidente Gianmoena parlando però di una legge completamente diversa e senza ricordare, spero involontariamente, il parere favorevole a questa legge da parte del Consiglio delle Autonomie Locali della Provincia di Trento e del Consiglio dei Comuni della Provincia di Bolzano. Mi sorprende da parte di un ex-direttore di testata l’utilizzo distorto delle fonti ufficiali” attacca l’Assessore.
Poi Cia conclude: “Sono d’accordo con Ghezzi che non servano riconoscimenti ex-post ai sindaci, ma qui non si sta parlando di alcun titolo. Questo assessorato, dal primo giorno della mia nomina, è impegnato quotidianamente a garantire il massimo supporto agli amministratori e alle strutture comunali, garantendo ascolto e assistenza per trovare soluzioni efficienti ed efficaci“